Come potrebbe giocare il Torino di Ivan Juric

Tanti nuovi giocatori sono arrivati alla corte di Juric, che dovrà indottrinare per il suo classico 3-4-2-1 di stampo gasperiniano

Ivan Juric sulla panchina del Torino in Coppa Italia

Ivan Juric è stato confermato per il secondo anno di fila sulla panchina del Torino. Si è ritrovato con una squadra da rifondare dopo la diaspora estiva di molti dei suoi titolari. Da Bremer a Pobega, fino a Belotti e Brekalo. Sono così arrivati nuovi giocatori e probabilmente altri ne arriveranno ancora, tutti in attesa di ricevere le nuove indicazioni tattiche dell’allenatore. Ma quale potrebbe essere la probabile formazione del Torino nella Serie A 2022/23?

Il gioco di Juric

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il 3-4-2-1 è il modulo di riferimento di Ivan Juric, studiato e inglobato durante gli anni di apprendistato nello staff di Gasperini. Un’ispirazione che attinge al pressing ultra-offensivo come idea per difendere meglio. Marcature a uomo, dagli attaccanti fino ai difensori, cercando di mantenere una linea alta per portare una pressione maggiore nel centrocampo avversario. Sembra paradossale come due sistemi tanto simili, quello di Juric e quello di Gasperini, abbiano risultanti tanto differenti: se l’Atalanta è diventata nota per l’enormità di azioni offensive prodotte, diversamente il Torino si è distinto per la solidità difensiva. Nello scorso anno quella granata è stata la 5° miglior difesa del campionato, con 41 gol subiti e 9 clean sheet. E pensare che praticamente lo stesso pacchetto difensivo, l’anno prima, con Giampaolo e Nicola in panchina, aveva subito 69 reti, risultando stavolta la 5° peggior difesa del campionato. Le squadre di Juric difendono bene. Lo si era già capito a Verona, dove al primo anno ottenne il nono posto di Serie A, incassando appena 51 reti, il dato più basso fatto registrare da una neopromossa negli ultimi 5 anni.

Tutt’altro che positivi, invece, i numeri offensivi, in particolar modo nell’annata appena conclusa a Torino: 46 in campionato, quasi 20 reti in meno del Verona di Tudor arrivato a pari punti. Certe volte si fatica a trovare le giuste soluzioni per sbloccare la partita; sono state 12 le partite senza segnare e 15 quelle con una sola rete. Lo sviluppo offensivo parte principalmente da situazioni di recupero palla. Si predilige così la ricerca di un esterno di centrocampo che deve poi essere abile a trovare il momento giusto per crossare e intercettare gli inserimenti in area di rigore dei propri compagni. Spesso sono l’esterno opposto, un mediano e uno dei due giocatori sotto punta ad entrare in area avversaria, senza escludere l’attaccante centrale già posizionato. Come nei migliori schemi previsti da un sistema con i quinti, l’azione nasce da un lato per concretizzarsi sull’altro. In questo senso solitamente Juric preferisce un esterno più tecnico e crossatore su una fascia e uno più incursore e fisico sull’altra. Se l’azione parte dal portiere, ci si dispone per iniziare la costruzione con i difensori, agevolati dallo schieramento a tre. I mediani aiutano nello sviluppo della manovra e lo scopo è quello di far arrivare il pallone agli uomini dietro la punta. Sta a loro decidere come attaccare le linee avversarie, scegliendo tempi e spazi di gioco.

La probabile formazione del Torino 2022/23

Difesa

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

In conferenza stampa Juric ha confermato Vanja Milinkovic-Savic come portiere titolare, scavalcando la concorrenza di Berisha. La difesa appare un reparto molto più fragile senza Bremer. Dalle squadre di Juric però sono sempre venuti fuori difensori di alto livello, spesso sconosciuti, che si sono imposti come belle scoperte. Potrebbe essere il caso di Perr Schuurs, il nuovo difensore approdato a Torino dall’Ajax. È un classe ’99, alto oltre il metro e novanta e bravo nell’impostazione dal basso. Dovrebbe essere lui il nuovo centrale della difesa a 3, con Rodriguez e Djidji ai suoi fianchi. Zima, attualmente infortunato, e Buongiorno, out per squalifica alla prima giornata, saranno i primi ricambi della retroguardia, con i due ragazzi del 2000 Adopo e Bayeye da considerare più come soluzioni di emergenza. Armando Izzo è ormai definitivamente fuori dal progetto di Juric. Per gli esterni Singo sarà il titolare inamovibile sulla destra, mentre a sinistra si giocano il posto Vojvoda e Ola Aina. Il primo sarebbe quello più indicato per le idee di calcio di Juric, un calciatore bravo tecnicamente, capace di ottimi traversoni dentro l’area. Ola Aina sarebbe invece una soluzione più fisica e atletica. Vojvoda (fuori per infortunio almeno fino alla seconda giornata) dovrebbe partire davanti nelle gerarchie, ma le recenti buone prestazioni di Ola Aina rimettono tutto in discussione. Anche Lazaro arrivato dall’Inter nasce come esterno sinistro, ma nelle prime uscite è stato impiegato come ricambio a destra di Singo.

Centrocampo

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Tutto verte sul futuro di Sasa Lukic. Dopo non esser stato convocato per Monza, sembra essere tornato sui suoi passi e pronto ad essere reintegrato in squadra. Se si dovesse tornare alla normalità, la mediana a due del Torino dovrebbe essere formata proprio da lui e da Samuele Ricci, migliore in campo nella sfida con il Monza. Ricci sembra aver preso maggior consapevolezza dei suoi mezzi, soprattutto come uomo d’impostazione, entrando nel vivo del gioco con frequenza. Le prime riserve dovrebbero essere Linetty, abile a giocare anche qualche metro più avanti e il talentuoso turco del 2004 Ilkhan, che ha debuttato contro il Monza, subentrando al posto di Ricci, ma qui il mercato crediamo riserverà ancora qualche sorpresa. Per i due posti da trequartista dietro la punta sono arrivati Miranchuk dall’Atalanta e Vlasic dal West Ham. Sono due nomi di assoluto livello che alzano enormemente la qualità della squadra. Miranchuk, anche grazie al lavoro di Gasperini, sembra già essersi inserito nei meccanismi del Torino. Vlasic, entrato nel secondo tempo, si è mosso con disinvoltura come trequartista di destra, interagendo con i compagni e mostrando un’indubbia capacità di associazione. A loro due, si aggiunge il talento di Nemanja Radonjic, l’uomo che ha mostrato più inventiva contro il Monza. Ha fisico, dribbling e raffinatezza tecnica. A volte esagera nelle giocate, ma sembra avere i mezzi necessari per condurre una stagione importante. Saranno loro tre a dividersi i due posti dietro l’attaccante. Nelle trafile del Torino compare anche Demba Seck, arrivato lo scorso gennaio dalla Spal. Si tratta di un ragazzo del 2001, mancino e dotato di una buona tecnica, che unisce ad una velocità sopra la media. Piace a Juric, anche se potrebbe faticare a trovare spazio. Spazio che sicuramente non avrà Simone Verdi, anche lui fuori dal progetto.

Attacco

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Perso Belotti, Sanabria è diventato il titolare dell’attacco del Torino. Goal e assist contro il Monza ne solidificano lo status, in una stagione dove dovrà contendersi il posto solamente con Pietro Pellegri. Sanabria ha la stazza fisica per reggere da solo l’attacco e le letture per aiutare nella costruzione la squadra. Lo scorso anno si è fermato a sei gol, eppure stando agli Expected Goals di Soccerment, avrebbe dovuto realizzarne almeno tre in più (8.96 in XGoal). Pellegri si affida alla guida di Juric, colui che lo ha fatto debuttare in A con la maglia del Genoa, per cercare di imporsi per la prima volta in Serie A. Attualmente parte dietro, ma non mancheranno le occasioni di mettersi in mostra.

Punti di forza

  • Solidità difensiva
  • Pressing iper-offensivo
  • Cross dalle fasce e inserimenti in area di molti compagni
  • Qualità sulla trequarti aumentata

Punti deboli

  • Perdita di Bremer
  • Mancanza di giocatori rapidi in difesa
  • Panchina corta, rischio di dover adattare giocatori fuori ruolo
  • il pressing, se saltato, espone a pericolosi contropiedi
  • Portiere non troppo affidabile

Battitori

  • Rigori: Lukic/Sanabria/Vlasic
  • Punizioni: Miranchuk/Vlasic/Rodriguez
  • Corner: Miranchuk/Vlasic/Radonjic

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