Come potrebbe giocare la Lazio 2.0 di Maurizio Sarri

La società ha dato a Sarri gli uomini per affrontare al meglio la nuova stagione. Qualcuno partirà, ma la rosa è all’altezza per puntare al quarto posto

Maurizio Sarri in allenamento con Lazio

Al debutto sulla panchina biancoceleste Maurizio Sarri ha rispettato le attese terminando quinto in campionato e raggiungendo la qualificazione in Europa League. Secondo attacco della serie A con 77 gol realizzati (7 rigori) a fronte di 59.29 attesi. Decima difesa con 58 gol subiti, è in questo reparto che si sta focalizzando maggiormente il mercato estivo. Nonostante i numeri della passata stagione, il SarriBall conferisce importanza alla fase difensiva tanto quanto quella offensiva e riteniamo che i nuovi innesti possano già incidere in senso positivo.

Il gioco di Maurizio Sarri

Il 433 è il marchio di fabbrica di Maurizio Sarri. I principi chiave vertono sul controllo del pallone tramite l’utilizzo delle catene laterali, recupero palla nella metà campo avversaria e difesa che lavora alta e di reparto. In fase di possesso il portiere partecipa attivamente alla costruzione del gioco assieme alla linea difensiva. Il tecnico toscano non ama giri palla orizzontali sostenuti, ma richiede che la sfera giunga più volte possibile e prima possibile al vertice basso o alle catene laterali. Per fare ciò, predilige la ricerca di qualità asimmetriche e complementari nel proprio undici. Un terzino di spinta e uno più statico, una mezzala qualitativa e una di rottura da affiancare al play basso, un esterno da half space e uno con più profondità ed abilità nel chiudere l’azione sul lato debole. La punta idealmente deve sapere legare il gioco, creando spazi alle proprie spalle. In fase difensiva i reparti lavorano corti e compatti, tutti i giocatori devono partecipare al recupero palla nella metà campo avversaria e i quattro difensori devono lavorare di reparto in maniera quasi maniacale, controllando lo spazio e meno il riferimento.

La stagione passata, alla luce di quanto analizzato, ha mostrato una costante seppure sempre più mitigata difficoltà da parte di Sarri nel trovare un punto d’incontro tra i propri principi e le caratteristiche della rosa.
L’istintività di Lazzari e l’interpretazione molto libera del ruolo da parte di Luis Alberto sono stati elementi critici nella prima parte della stagione, mentre i dubbi conseguenti alla peculiare verticalità di Ciro Immobile sono stati spazzati dalle note doti finalizzative.

La possibile formazione

Difesa

Sarri_Romagnoli_in_maglia_Lazio

Persa una coppia, se ne fa un’altra. Per la porta salutati Strakosha e Reina, sono arrivati Maximiano ed è vicino Provedel. Due portieri che rispettano le esigenze tecniche in impostazione di Sarri, lo spagnolo classe 99 ha ben figurato nella passata Liga nonostante la retrocessione con il Granada, così come il più esperto italiano protagonista nella salvezza con lo Spezia e meritevole di una chance importante in carriera.

Nella linea a quattro le gerarchie, a giudicare dalle prime amichevoli, sembrano meno definite di quello che si crede. I due centrali titolari saranno i nuovi arrivati Casale e Romagnoli – col primo che in questo pre-campionato ha sofferto di un problema al ginocchio -, una coppia con caratteristiche complementari e congeniale ai principi difensivi sarriani. Il classe 98 ex Verona è un difensore rapido e aggressivo, destro, formato nel sistema di marcature e riferimenti scaligero. L’ex Milan, mancino, preferisce una difesa posizionale ed è dotato di maggiori qualità tecniche in impostazione. Il classe 2000 Mario Gila ha caratteristiche peculiari: grande atletismo, adora difendere in avanti e uscire in conduzione. Giocatore da monitorare: può giocare molto. Patric, che immaginiamo riserva più in là, potrebbe inizialmente giovare dei tanti cambiamenti e trovare spazio nelle prime uscite, mentre Acerbi, in rotta con l’ambiente, è sul piede di partenza.

Come terzino destro Lazzari dopo le incomprensioni iniziali è diventato una pedina fondamentale chiudendo la stagione con 3 gol, 3 assist e una presenza offensiva costante. A sinistra invece, al netto di Kamenovic, manca ancora un mancino naturale, possibile quindi possa arrivare qualche novità dal mercato. Ad ora ballottaggio aperto tra Marusic e Hysaj, con il serbo, terzo per minutaggio nella stagione passata, in vantaggio.

Centrocampo

Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio
LA SPEZIA, ITALY – APRIL 30: Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio in action during the Serie A match between Spezia Calcio and SS Lazio at Stadio Alberto Picco on April 30, 2022 in La Spezia, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L’unico certo del posto in mediana è ovviamente Milinkovic-Savic, reduce da una superstagione in doppia doppia con 11 gol e 11 assist. Come vertice basso il ballottaggio è tra Cataldi, con un’interpretazione più lineare e muscolare del ruolo, e il nuovo arrivato Marcos Antonio. L’ex Shaktar è un play puro capace di giocare anche qualche metro più avanti sapendo alternare sapientemente gioco lungo e corto, tocchi veloci e conduzione. Esile, può soffrire la fisicità avversaria, necessita perciò di un contesto che ne limiti le lacune fisiche. Sul lungo periodo le doti tecniche del brasiliano faranno la differenza.

In attesa di sviluppi riguardo Luis Alberto, che sembra possa lasciare la capitale, l’altra mezzala dovrebbe essere Toma Basic che, protagonista di un buon ritiro estivo, si candida a potenziale sorpresa del prossimo campionato. Inserimento e conclusione, doti solo accennate nella passata stagione. Vecino, lanciato proprio da Sarri nel calcio che conta, rappresenta per ora una più che valida alternativa, probabilmente il primo cambio a centrocampo, nonostante due anni di minutaggio col contagocce.

Attacco

Mattia Zaccagni, Lazio
ROME, ITALY – FEBRUARY 12: Mattia Zaccagni of SS Lazio competes for the ball with Aaron Hickey of Bologna during the Serie A match between SS Lazio and Bologna FC at Stadio Olimpico on February 12, 2022 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Dietro al quattro volte capocannoniere della Serie A Ciro Immobile solito ballottaggio a tre per due posti. Sulla fascia sinistra parte in vantaggio Zaccagni che, al netto di qualche infortunio, ha dimostrato di essersi inserito al meglio nei principi di Sarri svolgendo quel ruolo di collante tra le linee e negli half-space. A destra Felipe Anderson, nonostante i proverbiali alti e bassi, gode della stima del tecnico come dimostrano le 38 presenze inanellate nello scorso campionato. Con le sua qualità in conduzione e nel dribbling, rappresenta una soluzione diversa e uno sbocco potenzialmente molto efficace nelle transizioni offensive. Pedro, terzo marcatore con 9 gol nella passata stagione, rappresenta molto più di una semplice alternativa quando in salute. Attenzione a Cancellieri, pur provato nel ritiro estivo da vice Immobile, ha strappo e vede la porta, qualità davvero interessanti per un esterno nel nostro campionato. Scommessa, potrebbe trovare minutaggio a partita in corso.

Qui un probabile 11 di partenza

Punti di forza

  • Dominio del gioco e possesso palla
  • Pressing e linea alta
  • Partecipazione e finalizzazione di mezzali e esterni
  • Vena realizzativa di Ciro Immobile
  • Secondo anno di Sarri

Debolezze

  • Mancanza di un terzino sinistro di ruolo
  • Ricerca dell’equilibrio in mediana
  • Manca di un credibile vice-Immobile

Battitori

  • Calci di rigore: Immobile
  • Punizioni: Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Cataldi
  • Corner: Luis Alberto, Cataldi, Felipe Anderson

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