La Dieci sulle spalle: come sta giocando Gaetano Castrovilli

L’evoluzione della stella viola in questo inizio di stagione: in 5 partite ha già segnato più che nello scorso campionato, dimostrando di avere intenzione di prendersi sulle spalle la squadra di Iachini.

Castrovilli

Circa un anno fa Gaetano Castrovilli si prendeva le luci della ribalta grazie a un inizio di stagione da urlo sotto la gestione Montella. Mezzala tecnica e fantasiosa, dopo anni di gavetta in Serie B si è affacciato al massimo campionato in una piazza esigente come Firenze, sorprendendo subito esperti ed addetti ai lavori per la naturalezza con la quale il classe ’97 ha approcciato la stagione fin dalla prima partita.

Dopo l’inizio scoppiettante però, insieme al calo di forma della viola, anche il talento barese si è oscurato, non riuscendo a riprendersi nemmeno durante la gestione Iachini: l’ultimo gol messo a segno da Castrovilli risaliva a Novembre 2019, e in generale la luce offerta della mezzala fiorentina dava l’impressione di essere un po’ offuscata, alternando buone prestazioni a partite horror.

La stagione 2020-21

Questo nuovo campionato è coinciso con una rinascita per Gaetano: si è messo sulle spalle la prestigiosa numero 10 viola, ha consolidato il suo status di titolare inamovibile sul centro-sinistra del centrocampo, ed in generale ha reso meno prevedibile il suo gioco. Approfittando dell’ottima connessione con Franck Ribery, finalmente tornato a pieno regime, e della presenza di un giocatore riflessivo ed esperto come Bonaventura a centrocampo, ha potuto sganciare definitivamente le sue abilità offensive, dimostrandosi un fattore insostituibile per la Fiorentina.

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Nelle prime 5 partite di questo campionato, nonostante una Fiorentina opaca e non sempre produttiva, Castrovilli ha segnato ben 4 gol, già uno in più rispetto a tutto il campionato precedente. Grazie alla presenza di un catalizzatore come Amrabat infatti, l’ex Bari non deve più venire a prendere il pallone dalla difesa, e poi risalire il campo con i suoi strappi, come dimostrato dai pochi dribbling tentati in queste partite, solo 7; gliene sono riusciti solo 3, a riprova del fatto che tenta la giocata in prossimità della porta avversaria dove gli spazi sono più compressi.

Castrovilli quindi si è potuto avvicinare sensibilmente alla fase di definizione dell’azione, risultando un centrocampista molto pericoloso (due dei suoi gol, il primo con l’Udinese, e contro il Torino, provengono da inserimenti nel cuore dell’area) negli inserimenti sul lato cieco, ma anche capace di calciare bene da fuori; ha tirato ben 9 volte, il 66% di queste ha centrato lo specchio. Praticamente finora ha segnato un gol ogni due tiri tentati, cifre statisticamente altissime e fisiologicamente destinate a calare nel tempo.

Ma la vena più offensiva e meno “costruttrice” di Gaetano la si vede nelle statistiche relative ai passaggi; ha tentato solo 145 passaggi in 5 partite (circa 30 ogni 90 minuti), avendo solo il 79,3% di percentuale di riuscita. Sono numeri relativamente bassi, che spiegano però come Castrovilli non sia un giocatore che vuole mantenere il possesso, ma uno che tenta la giocata, e prova ad accendere la luce, a costo di sbagliare spesso il passaggio. Così facendo ha fatto un assist, tre passaggi chiave e una big chance, oltre a un ottimo 2/2 nei cross. Anche questi non sono numeri altissimi, ma probabilmente destinati ad aumentare visto quanto il classe ’97 si incarichi di trovare soluzioni offensive per la squadra.

Infine per quanto riguarda la fase difensiva, Castrovilli non è certo un giocatore fragile; ha compiuto 8 falli (e ne ha subiti ben 12), ma soprattutto è migliorato molto nella lettura delle azioni avversarie. Ha infatti recuperato ben 31 palloni e ne ha intercettati 10, lanciandosi spesso in contrasti (25 vinti e 34 persi) e in duelli aerei, dove invece deve migliorare visto il 25% di successo.

In conclusione

Castrovilli è sicuramente la stella della Fiorentina, il nuovo che avanza da affiancare a giocatori esperti come Ribery e Callejon. Con 4 gol in 5 partite è riuscito a sopperire alle mancanze offensive di Kouamè, Vlahovic e Cutrone e a salvare la panchina di Iachini nell’ultimo match contro l’Udinese. Il giocatore visto finora ha espresso il suo meglio per alcune cose, ma dimostra di avere grandi margini di miglioramento per quanto riguarda la fase di rifinitura, e possiamo solo aspettare per vedere in che direzione si svilupperà il suo tale.

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