In Serie A si spende tanto, ma per giocatori già comprati

La maggior parte delle spese sostenute dai club sono per riscattare i prestiti. Quali squadre hanno quindi investito di più per i nuovi acquisti?

Ederson in maglia Salernitana

Con oltre 368 milioni di euro spesi in questa sessione di mercato, la Serie A si trova al secondo posto tra tutti i campionati, dietro solo l’ineguagliabile Premier League, che alla voce “uscite” fa già registrare oltre 860 milioni di euro. Tuttavia gli acquisti che si possono definire effettivi, ossia quelli che coinvolgono giocatori che cambiano maglia tra la stagione passata e la prossima, incidono solamente per 118 milioni di euro (fonte Transfermarkt).

E la differenza? Circa due terzi dei soldi spesi finora sono imputabili al riscatto di giocatori in prestito che hanno già giocato per la loro attuale squadre (prestiti che vanno dai 6 mesi ai due anni). Sintomo della volontà nel continuare con giocatori che hanno reso bene in questo periodo, ma soprattutto trattasi di una condizione figlia del difficile momento economico che tutte le squadre di Serie A stanno attraversando: ottenere un giocatore in prestito e poi poterlo pagare in futuro può diventare una formula sempre più diffusa per poter gestire al meglio i propri bilanci.

Ederson è il colpo più costoso tra i nuovi

L’Atalanta è la società italiana che fin qui ha speso di più complessivamente (63 milioni di euro), ma è solo Ederson, arrivato dalla Salernitana, a vestire per la prima volta i colori nerazzurri a partire dalla prossima stagione, con quello che è l’acquisto “effettivo” più oneroso fin qui. Un investimento costato 21 milioni di euro, che nella speciale classifica si colloca dietro i riscatti di Chiesa (spesa di 40 milioni sostenuta dalla Juventus in questo esercizio dopo il prestito biennale), Correa (23 milioni di euro) e Boga (22 milioni di euro che l’Atalanta ha versato al Sassuolo dopo un’annata non del tutto convincente).

Dando uno sguardo alla classifica delle operazioni più onerose, sono solo 4 i nomi che vedremo per la prima volta con le nuove maglie, e di questi, 3 al loro esordio assoluto in Serie A.

Oltre all’acquisto di Agustin Alvarez, attaccante della nazionale uruguaiana prelevato dal Penarol, spicca la presenza del Napoli con ben 3 acquisti tra i più costosi. L’operazione più dispendiosa è stata il riscatto di Anguissa dal Fulham per 15 milioni di euro, tuttavia lo sforzo economico per portarsi a casa Kvaratshkelia e Olivera per, rispettivamente, 10 e 11 milioni di euro, è tutt’altro che trascurabile.

Per l’Inter 15 milioni in prestiti, Juve e Milan ancora senza spese effettive

In quel di Milano, sponda nerazzurra, sono già approdati in cinque, ma l’investimento più importante è il riscatto di Correa a oltre 23 milioni di euro. Onana e Mkhitaryan sono due colpi a zero, mentre per Bellanova, Asllani e Lukaku la dirigenza interista ha speso seguendo la modalità del prestito oneroso: 3 milioni per l’esterno ex Cagliari, 4 per il talentino scuola Empoli e 8 milioni per riportare “a casa” Lukaku. Il totale della spesa fa 15 milioni di euro, di poco superiore ai 14,5 milioni che la Lazio di Lotito ha già investito per due acquisti: Casale (7 mln) e Marcos Antonio (7,5 mln) sono i primi colpi del mercato biancoceleste, decisamente più movimentato rispetto alle stagioni passate.

Sono invece a quota zero per le spese effettive Juventus e Milan. I bianconeri, come visto, hanno già sborsato 40 milioni per Chiesa ma poi hanno chiuso per la coppia Di Maria – Pogba a parametro zero. Per i campioni d’Italia invece mercato che procede a rilento: ufficializzati i riscatti di Messias (4,5 milioni di euro) e Florenzi (2,7 milioni di euro), l’unico volto nuovo è quello di Divock Origi, prelevato a titolo gratuito dal Liverpool.

Va specificato che da questo calcolo sono esclusi giocatori come Adli o Gatti, giusto per fare due esempi delle ultime squadre citate. Questo perché l’acquisto di questi due giocatori (come di tutti coloro precedentemente comprati e poi lasciati in prestito) è stato registrato nelle scorse finestre di mercato, sebbene anche loro cambino maglia solo a partire da questa stagione.

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