Fiorentina-Jović, Italiano ha il suo nuovo titolare?

Luka Jović sta per trasferirsi dal Real Madrid alla Fiorentina. Vediamo i suoi numeri e i dettagli dell’operazione

Luka Jovic in maglia Real Madrid

La Fiorentina si appresta ad accogliere Luka Jović. L’attaccante serbo, che arriverà in Viola dal Real Madrid, sostituirà numericamente Piatek nell’organico della Viola. L’ormai ex numero 16 dei Blancos andrà quindi ad occupare uno dei due slot riservato alle punte ed è uno dei rinforzi di cui Vincenzo Italiano, fresco di rinnovo, necessita per lottare nelle tre competizioni del prossimo anno (Serie A, Coppa Italia e Conference League).

I numeri di Jović nelle ultime stagioni

Tagliamo subito la testa al toro: i numeri delle ultime due stagioni di Luka Jović non sono esaltanti, ma questo non vuol dire che non abbia qualità importanti. L’ex Benfica si è trovato, suo malgrado, a passare dalle stelle alle stalle nel giro di pochi mesi. Dopo l’esaltante stagione 2018/19, in cui ha realizzato 17 gol e 5 assist in 32 partite con la maglia dell’Eintracht Francoforte, è arrivata la chiamata del Real Madrid, squadra con cui è riuscito a vincere titoli (tra cui l’ultima Champions League) ma nel cui undici si è visto raramente. L’onnipotenza di Benzema al centro dell’attacco ha vanificato gran parte delle possibilità del nazionale serbo, impedendogli di sbocciare definitivamente, e la seconda parentesi all’Eintracht (in prestito, da gennaio 2021 a giugno 2021) è servita unicamente da palliativo. L’esperienza al Real è in procinto di concludersi con: 17 partite, 2 gol e un assist nel 2019/2020; 4 partite, 0 G+A nella prima parte del 2020/2021 (prima del sopracitato prestito); 15 partite, un gol e 3 assist nella stagione appena conclusa.

Capita spesso che molti giocatori, in genere attaccanti, perdano il feeling con il gol nel momento in cui non sono più centrali nel progetto di una squadra. Jović, con l’età ancora dalla sua, si è un po’ appiattito da questo punto di vista, segnando solo 7 reti nelle ultime tre stagioni trascorse tra Madrid e un fugace ritorno a Francoforte. Il passaggio alla Fiorentina potrà rilanciare le sue ambizioni anche in ottica Mondiale del Qatar, a cui la sua Serbia si è qualificata arrivando nel suo girone davanti al Portogallo.

Luka Jovic

Le modalità dell’operazione

La formula prevista, inizialmente, per il passaggio di Jović dal Real alla Fiorentina consisteva in un prestito secco della durata di un anno, con l’ingaggio pagato a metà dalle Merengues (tre dei sei milioni percepiti). Ora il Real Madrid libererà l’attaccante a zero, versandogli 2,5 milioni di euro come buonuscita; Jović firmerà con la Fiorentina per due anni con opzione per un altro biennio e l’accordo sullo stipendio resterà come concordato all’inizio, a metà tra il club di Florentino Perez e la Viola. I Blancos hanno anche un 50% sulla futura rivendita, solo nel caso in cui Commisso decidesse di cedere il serbo dopo una sola stagione.

La Fiorentina è davvero la squadra giusta?

L’attaccante ex Eintracht approda a Firenze con un solo intento: essere la punta titolare dell’undici di Italiano. E sembra proprio che la Fiorentina lo abbia preso per questo. Ci viene in aiuto l’acquisto di Cabral nel corso del mercato di gennaio: prelevato dal Basilea per sostituire Vlahovic (assieme a Piatek dall’Hertha Berlino, poi non riscattato) e messo sotto contratto fino al 2026, non è riuscito a brillare davanti al pubblico del Franchi. Medie gol da capogiro in Svizzera, irriconoscibile – al netto della differenza tra Super League e Serie A – durante i primi sei mesi in Italia.

Ecco che Jović si trova nel posto giusto al momento giusto: la possibilità di prendere in contropiede Cabral è concreta, imponendosi come titolare – anche in virtù dello “status” di grande acquisto dal Real Madrid – in un momento in cui il brasiliano classe ’98 non si è ancora del tutto adattato al nostro campionato e non gode della piena fiducia di Italiano (ricordiamo che lui è Piatek sono stati spesso oggetto di rotazioni). La voglia di riscatto di un giocatore come Jović, che è rimasto seduto in panchina a vedere i suoi compagni vincere la Champions League, è immensa. Inoltre, le tre competizioni a cui la Fiorentina dovrà far fronte saranno il mezzo da riempire con tanta benzina, ovvero i gol, per tornare ai livelli di quell’esaltante stagione a Francoforte che sembrano tutt’altro che irraggiungibili.

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