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Il Milan non deve farsi soffiare Renato Sanches

MAG – Renato Sanches e il Milan è un matrimonio apparentemente perfetto, ma il PSG l’inserimento del PSG può rovinare tutto

I Kickest Mag sono una raccolta di brevi pezzi di commento (max 2200 caratteri) che godono di una certa extra-territorialità nel mondo Kickest, fatto per lo più dai freddi numeri. Li trovate sulla nostra pagina Instagram, se avete la pazienza di cercarli.

L’idea di gioco portata avanti da Stefano Pioli necessita di un Renato Sanches in squadra. Un calcio fatto di ruoli e richieste, che ha rivisto il concetto di posizione. Chi mai più si sorprende di vedere Calabria e Theo ricevere palla a centrocampo come fossero mezzali? O il mediano che si muove da seconda punta tipo Tonali a Verona? Più volte abbiamo visto anche Kalulu e Tomori marcare stretto il proprio uomo fino all’area avversaria, formando quella difesa definita “senza reparto”  da Ivan Juric.

Renato Sanches si inserisce perfettamente in questo contesto. Un giocatore giovane, eclettico ma che può (e deve) apprendere ancora tanto. Non è così facile inquadrare che tipo di calciatore sia Sanches: in una partita tocca gli stessi palloni di un centrocampista che si muove da vertice basso (76 possessi, almeno dieci volte in più di Kessié e Tonali, e qualcuno in meno rispetto a Bennacer) ma allo stesso tempo sprinta palla al piede quanto Theo Hernandez e completa più dribbling di Brahim Diaz. È vero, conclude poco e segna ancor meno (11 gol in 189 presenze con i club), ma è pur sempre un giocatore che dà il meglio di sé in fase offensiva. Lui è unico nella capacità di sfondare le linee avversarie, con veloci sgroppate, spesso concluse da passaggi in verticale a cercare il compagno libero. La bravura nell’uno contro uno e nell’assist, potrebbe offrirgli anche una possibilità come esterno di centrocampo, dove, non a caso, è già stato impiegato in qualche partita con il Lille. Questa abilità di travestirsi sia da play davanti alla difesa che da incursore palla al piede, lo rende un perfetto interprete della filosofia di calcio di Pioli.

Del resto, il suo potenziale arrivo non nasce certamente come necessità di sostituire Kessié; gli stili di gioco dei due non sono nemmeno lontani parenti. Se Kessié ordina ed equilibra, Sanches strappa e crea, anche al costo di prendersi dei rischi (eggià, spreca quasi 20 possessi a partita). Chissà che il Milan non decida poi di accantonare l’idea di un trequartista vicino alla punta per cercare di far convivere Sanches-Tonali-Bennacer, ipotizzando Bennacer più bloccato e gli altri due liberi di muoversi. Sta di fatto che Sanches al Milan sarebbe l’ennesimo giocatore che fa di velocità e dribbling l’arma principale, un mix di talenti che sappiamo essere devastante in Serie A. We go

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