Può essere Caldara la soluzione casalinga per la difesa del Milan?

Il difensore ha giocato un’ottima stagione in prestito a Venezia, finalmente lontano da guai fisici. Che possa essere riconfermato in rosa?

Mattia Caldara, Venezia

Milan – Botman è un matrimonio che sta tardando a concretizzarsi, con le parti che sembrano un giorno più vicine, quello dopo più lontane. Numericamente però, i rossoneri hanno necessità estrema di un uomo in più in difesa, con attualmente la retroguardia composta da Tomori, Kjaer e Kalulu più Gabbia.

Ecco che torna interessante valutare il profilo di Mattia Caldara, reduce da una buona stagione in prestito a Venezia, lontano soprattutto da noie fisiche che hanno caratterizzato la sua carriera. Che il difensore ex Atalanta possa rimanere in quel di Milano a giocarsi le sue chance?

Perché Caldara sì

Partiamo in questo caso dagli ottimi numeri stagionali di Caldara con la maglia del Venezia. Trentuno presenze di cui trenta da titolare, oltre 2700 minuti, mai un minutaggio così alto in A con l’Atalanta. Il primo segnale di integrità fisica è doveroso da citare, ma era tutt’altro che scontato. Nelle ultime quattro stagioni, questo è quanto ha raccolto il difensore: zero minuti con il Milan, in campionato, tra il 2018 e il 2019, 959 minuti in metà campionato ’19/’20 e infine appena 106′ nella stagione 2020/2021.

Passando alle stats difensive, Caldara è quinto in A per palloni intercettati e si avvicina molto ai numeri di Tomori: l’inglese prevale di poco per palloni recuperati P90 (6.06 a 5.66), per duelli vinti aerei (1.69 a 1.63) e a terra (4.73 a 4.06).

Numeri che possono segnare una sorta di parziale rinascita del difensore nato a Bergamo. Confermarlo in rosa come pedina valida per il turnover, non solo può dare senso ad un investimento piuttosto oneroso di quattro anni fa (a bilancio una spesa di oltre 36 milioni sebbene rientrasse nell’operazione che riportò Bonucci in bianconero) ma può anche liberare Gabbia, permettendo al giovane centrale di trovare più minutaggio in prestito.

Perché Caldara no

L’aspetto economico può anche essere una delle ragioni che, al contrario, potrebbero spingere verso la cessione di Caldara. La buona stagione a Venezia ha riacceso l’interesse nei suoi confronti anche da parte di altri club che invece possono garantirgli un posto da titolare. Alla soglia dei 28 anni, la valutazione del giocatore potrebbe non aumentare più come quest’anno, e il Milan potrebbe monetizzare ora più di quanto potrà mai fare in futuro.

Oltretutto Caldara in rosa sarebbe il quinto difensore di piede destro su cinque, considerando anche Gabbia. Non a caso il primo nome per sostituire Romagnoli è sempre stato quello di Botman, anch’egli mancino come l’ex capitano rossonero, che quindi rappresenterebbe una soluzione alternativa.

In conclusione, Caldara è un profilo interessante a determinate condizioni, economiche ma anche fisiche, che può rappresentare una soluzione tappa-buchi in caso il mercato di Maldini e Massara non evolvesse secondo copione. Tutto ovviamente dipenderà dalle prossime mosse del Milan, come finirà l’operazione Botman e se questa non andasse a buon fine, quali nomi verranno fuori come alternative.

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