Si sta sottovalutando l’arrivo di Origi al Milan
Il Milan sta per chiudere l’acquisto della punta ex Liverpool a parametro zero, ma molti chiedono l’arrivo di un’altra punta. Ma perché?
I Kickest Mag sono una raccolta di brevi pezzi di commento (max 2200 caratteri) che godono di una certa extra-territorialità nel mondo Kickest, fatto per lo più dai freddi numeri. Li trovate sulla nostra pagina Instagram, se avete la pazienza di cercarli.
Nella prossima stagione, il ruolo di riferimento centrale del Milan sarà condiviso da Olivier Giroud e Divock Origi. Uno è prossimo ai 36 anni, mentre l’altro ha raccolto appena 126 minuti nell’ultima Premier League. Sul futuro attacco del Milan qualcuno potrebbe storcere il naso, in particolare sull’apporto di Origi, un giocatore che nelle ultime stagioni si è visto poco in campo, ma lo diciamo senza paura: vi state sbagliando.
Divock Origi è forte, molto di più di quello che i numeri raccontano. L’ormai ex Liverpool è esattamente quello di cui i rossoneri hanno bisogno: un giocatore capace di fare reparto da solo, aiutato da un fisico robusto e da una tecnica individuale di primissimo livello. Veloce, possiede un buon dribbling, memore delle volte in cui è stato impiegato come attaccante esterno. A Liverpool, nonostante lo scarso minutaggio, è uno dei giocatori più amati. Le 41 reti in 175 incontri raccontano poco: di lui va osservata la qualità, nelle giocate e nei gol. Riguardate la rete realizzata di sinistro in finale di Champions League (!) contro il Tottenham. Origi è destro.
Veniamo ai dubbi (comprensibili solo se del giocatore si ha una conoscenza superficiale): al netto di qualche infortunio, il belga a Liverpool ha giocato davvero poco, meno del 10% dei minuti disponibili. Una spiegazione si può rintracciare nel modo di giocare dei Reds: Klopp predilige un giocatore tecnico come riferimento centrale, tanto da aver adattato i vari Firmino, Jota e per ultimo Manè in quel ruolo. Tre calciatori di livello assoluto.
Anche per via dell’operazione a costo zero, crediamo che Origi sarà uno dei grandi colpi dell’estate del nostro campionato. Ha 27 anni appena compiuti, ma alle spalle ha una carriera già vincente e in un gruppo che, per certi versi, somiglia a quello che Pioli è riuscito a formare a Milanello. Di calciatori con le sue caratteristiche, in Italia ce ne sono pochi (e poi diciamola tutta, il livello non è quello della Premier). Garantirà un nuovo modo di giocare rispetto a Giroud, avvicinando sempre di più il Milan agli standard delle migliori squadre d’Europa.