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Adrien Rabiot serve a questa Juventus

Adrien Rabiot è uno dei giocatori più utilizzati da Allegri. Cerchiamo di capire attraverso i numeri quanto sia importante Rabiot nel centrocampo bianconero

A piccoli passi, Adrien Rabiot si sta confermando come uno dei giocatori cardine della Juventus nel nuovo corso di Allegri. La semifinale di ritorno contro la Fiorentina ha coinciso con la sua 40° presenza in tutte le competizioni; di queste, 34 volte è stato schierato nell’undici titolare e nella Juventus solo De Ligt e Szczesny hanno fatto meglio con 37.

Questa continuità di rendimento, unita alla fiducia che Allegri gli sta riservando, permettono a Rabiot di mostrare al meglio le doti a sua disposizione, al punto da risultare un centrocampista completo sotto diversi aspetti del gioco. Facilità di corsa, un fisico ideale per reggere i contrasti e quel pizzico di qualità per diventare pericoloso in zona gol. Con le statistiche analizziamo la stagione di Adrien Rabiot e quanto conti la sua presenza nel centrocampo bianconero.

I numeri di Adrien Rabiot

Il gioco proposto dalla Juventus, in particolar modo nel girone di ritorno, cerca di rifarsi ad un concetto di “pragmatismo”, tipico di Allegri, e Adrien Rabiot sembra esserne un interprete perfetto. Proprio al calciatore della Nazionale francese si imputava (a volte ancora oggi) il fatto di non riuscire a ritagliarsi un ruolo definito all’interno del campo: lo stesso Allegri all’inizio lo ha provato in diversi ruoli, ottenendo i risultati migliori appena ha affidato a Rabiot la fascia mancina del centrocampo bianconero.

La dote più spiccata di Rabiot riguarda la sua facilità di corsa: solo nella gara contro la Fiorentina è stato il secondo calciatore per chilometri percorsi, ma il dato interessante riguarda il come sono stati effettuati questi chilometri. Sui 11.3 km totali, ne ha percorsi 1.1 ad una velocità superiore ai 15 km/h. Nessun altro della partita ha fatto meglio di lui.

Questa capacità di sprintare lo rende un centrocampista particolarmente abile nei contropiedi. A volte è proprio lui stesso l’artefice che da l’avvio alla manovra offensiva: nel girone di ritorno è il terzo giocatore di movimento della Juventus per palle recuperate (6.1 P90), il secondo per tackle (2.7 P90) e il primo per contrasti vinti (7.2 P90). E’ grazie a questo suo fisico alto e agile che riesce ad uscire vittorioso nel 62% di duelli che affronta, risultando un affidabile centrocampista anche in fase di non possesso.

Con la palla tra i piedi non appare particolarmente a disagio: percepisce di buon grado le direttive di non forzare la giocata, limitando al minimo gli errori gratuiti che possano arrecare danno alla squadra. Tra i giocatori bianconeri con più di 1000 minuti disputati, è il centrocampista che perde meno possessi nell’arco dei 90 minuti. Ha una buona precisione nei passaggi (84%) ma soprattutto fa registrare una lodevole percentuale di riuscita nei dribbling. Ne ha tentati 47 in totale, portandone a termine 38, che corrisponde a circa l’81%: tra i giocatori di Serie A con più di 30 dribbling tentati, Adrien Rabiot è quello con la percentuale di completamento più alta.

Tuttavia tale precisione è assente quando si tratta di concludere a rete. Nonostante possegga un ottimo dato di tiri P90 per un centrocampista (1.16), appena il 24 % dei suoi tiri termina dentro lo specchio della porta. Un numero basso, che giustifica anche lo zero alla voce dei gol realizzati. Un problema che sta caratterizzando l’intera carriera di Adrien Rabiot, dal momento che nei massimi campionati il suo score sia di appena 19 reti in 253 partite.

L’importanza di Adrien Rabiot

In stagione, il centrocampo della Juventus è stato a lungo falcidiato dagli infortuni, concedendo raramente ad Allegri la possibilità di schierare con regolarità una stessa formazione. Negli anni più recenti, alla Juventus nessuno si è guadagnato una sicura titolarità in mezzo al campo, aprendo di fatto una crisi nel reparto nevralgico della squadra. Le recenti prestazioni di Rabiot possono in qualche modo lasciar ben sperare la dirigenza bianconera, che negli ultimi due mercati ha investito quasi 40 milioni per accaparrarsi Locatelli e Zakaria. Ad oggi, il centrocampo del prossimo futuro bianconero sembra proprio essere rappresentato da questi tre elementi e da Weston McKennie, ora ai box per un infortunio alla caviglia.

La presenza di Rabiot sarà necessaria al fine di dare maggiore equilibrio alla squadra. Oltre ad essere un giocatore dai polmoni d’acciaio, ha la forza per vincere contrasti e la qualità per innescare nuove azioni pericolose. E considerato lo stile più conservativo adottato da Allegri, la sua grande velocità si rivelerà un’arma particolarmente preziosa nelle ripartenze bianconere. Dopo anni passati nel chiaroscuro, con Allegri Adrien Rabiot potrà finalmente esprimere tutto il suo potenziale.

A cura di Emanuele Zani

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