Qualche numero sull’utilizzo degli Under 21 in Serie A (e all’estero)

In Italia si critica il poco utilizzo dei giovani. Ma è proprio vero? Andiamo a scoprire la situazione in cui versa il calcio italiano attraverso qualche numero

Felix Afena-Gyan in Serie A con maglia Roma

Il calcio italiano è finito sotto accusa per l’ennesima esclusione dai Mondiali. Tra i vari capi d’imputazione, si parla di nuove leve ancora non pronte per i grandi palcoscenici, e ciò è assolutamente vero.

Raramente troviamo squadre di Serie A decise a puntare forte sui calciatori che escono dai settori giovanili italiani. Ancora meno quando parliamo delle Big del nostro campionato, quasi riluttanti all’idea di affidarsi ai giovani e investire su di loro, se non qualche eccezione. Siamo andati a vedere quanti Under 21 (nati dal 2001 in poi) vengono impiegati dalle squadre di Serie A. Ne salta fuori un bilancio amaro, che mostra come il futuro del calcio italiano non sia particolarmente roseo.

Quanti U21 nelle squadre di Serie A?

Da inizio del campionato sono 75 i calciatori nati dopo il 2001 ad aver collezionato almeno una presenza sui campi di Serie A; tuttavia, si riducono a 39 quelli schierati almeno una volta dal primo minuto. Solo a fini statistici, se proviamo a sommare tutte le presenze da titolare raccolte da questi 39 calciatori (257) e dividiamo per il numero totale di partite disputate in Serie A (595), troviamo che in più di una gara su due nessun U21 parte tra i titolari. Un dato sicuramente poco felice.

Oltretutto il numero va contestualizzato: sono solamente 8 i calciatori nati dopo il 2001 ad aver disputato almeno 10 presenze da titolare in Serie A. Viti e Ricci per l’Empoli, Udogie per l’Udinese, Carboni per il Cagliari, Rovella per il Genoa, Ilic per il Verona, Busio per il Venezia e Hickey per il Bologna. E solo da questi provengono il 60% delle 257 presenze accumulate da U21 titolari.

Aaron Hickey in maglia Bologna

In maniera più esplicativa, ecco di seguito due classifiche:

Numero di U21 impiegati dalle singole squadre di Serie A

  1. Roma – 8
  2. Genoa – 7
  3. Salernitana – 6
  4. Atalanta – 6
  5. Spezia – 5
  6. Sampdoria – 5
  7. Bologna – 5
  8. Juventus – 4
  9. Hellas Verona – 4
  10. Udinese – 3
  11. Torino – 3
  12. Sassuolo – 3
  13. Milan – 3
  14. Empoli – 3
  15. Cagliari – 3
  16. Venezia – 2
  17. Lazio – 2
  18. Inter – 2
  19. Fiorentina – 1
  20. Napoli – 0

Numero di presenze accumulate da titolari U21 nelle squadre di Serie A

  1. Empoli – 36
  2. Bologna – 31
  3. Hellas Verona – 26
  4. Udinese – 26
  5. Venezia – 25
  6. Cagliari – 24
  7. Genoa – 24
  8. Spezia – 21
  9. Salernitana – 12
  10. Sampdoria – 12
  11. Roma – 11
  12. Atalanta – 4
  13. Milan – 3
  14. Lazio – 1
  15. Torino – 1
  16. Sassuolo – 0
  17. Juventus – 0
  18. Inter – 0
  19. Fiorentina – 0
  20. Napoli – 0

Tra le cosiddette “Big”, la Roma è quella che sta sfruttando in misura maggiore i suoi giovani: Mourinho si è dimostrato coraggioso nel metterli in campo e certe scelte lo hanno ripagato. Basta pensare alla sfida a Marassi con il Genoa, vinta grazie alla doppietta di Afena Gyan, oppure al pareggio con l’Hellas, agguantato in rimonta per merito dei gol di Volpato e Bove. Il risultato di queste scelte? Possibilità di avere una rosa più lunga e la creazione di un futuro a basso costo.

Diversamente il Napoli, che fa segnare quota zero per quanto riguarda calciatori under 21 in campo. Due 2000 ( Zanoli e Gaetano, 63 minuti combinati, col secondo poi passato in prestito alla Cremonese) ed un 1999 (Elmas) sono i calciatori più giovani ad essere stati impiegati da Spalletti. Per il resto, tutti calciatori più navigati: non è un caso che l’età media dei giocatori scesi in campo con la maglia del Napoli sia di 28.5 anni, risultando di fatto la quarta più anziana dell’intera Serie A.

Felix Afena-Gyan e Bove

Non solo Napoli, schierare U21 riesce difficile anche a Milan, Inter e Juventus. Tra le prime quattro in classifica di Serie A, perlomeno, il Milan è stata l’unica in grado di far giocare almeno un 2001 dal primo minuto (Pellegri e 2 volte Maldini), mentre Inter e Juventus fanno registrare il numero 0 come Napoli. In totale sono solamente 9 gli U21 utilizzati da queste squadre, con appena 4 di questi con più di dieci minuti trascorsi sul campo di Serie A (Maldini, Pellegri, Satriano e Kaio Jorge).

Tornando al discorso Nazionale, occorre porre l’accento sul fatto che dei 75 calciatori nati dopo il 2001 che hanno preso parte ad una gara di Serie A, solo il 46% è di nazionalità italiana (35). Oltre a non esserci troppi giovani nel campionato italiano, più della metà non sono nemmeno eleggibili per l’Italia. Nelle ultime convocazioni per la Nazionale U21, il commissario tecnico Nicolato ha chiamato 27 calciatori e solo 11 erano quelli provenienti dalla Serie A (inclusi 5 ragazzi del 2000).

Va diversamente negli altri campionati?

Paradossalmente, la Serie A è il secondo campionato per numero di U21 scesi in campo. Precediamo Premier League (60), Liga (64) e Bundesliga (71) mentre solo la Ligue 1 con 114 ci sta davanti. Tuttavia ci sono delle sostanziali differenze.

Una spaccatura significativa riguarda le squadre principali di ogni paese. Le prime quattro classificate di Serie A, come abbiamo riportato anche precedentemente, hanno schierato solo 9 U21 per un totale di 3 presenze da titolare. Questo numero è ben diverso all’estero: i numeri migliori li fa registrare il campionato francese. Le prime quattro di Ligue 1 hanno schierato 25 U21, accumulando 124 presenze dal primo minuto. Pure Liga e Bundesliga fanno segnare numeri decisamente migliori dei nostri: le loro prime quattro in classifica hanno impiegato rispettivamente 23 e 22 calciatori nati dopo il 2001, per un totale di 92 e 122 presenze da titolare. Da questo punto di vista, il campionato più simile al nostro è quello inglese. Sono appena 12 i ragazzi U21 utilizzati dalle attuali prime quattro classificate della Premier League, ma con l’enorme differenza che questi 12 hanno raccolto ben 54 presenze da titolare.

La seconda lampante differenza riguarda, purtroppo, la quantità di nazionali U21 schierati nei rispettivi campionati: come già detto, in Serie A solo il 46% è eleggibile per la Nazionale Italiana. In Spagna addirittura il 72% dei giovani U21 impiegati sono spagnoli. In Francia sono il 64% e in Inghilterra il 58%. Quello tedesco è l’unico campionato dove si registra una percentuale inferiore alla nostra (43 %), anche se i loro giovani partecipano in maniera maggiore nei club. L’insieme degli U21 italiani ha collezionato 112 presenze da titolare dall’inizio della stagione, mentre quelli tedeschi hanno già 137 presenze (e tralasciamo che in Bundesliga hanno solo 18 squadre).

Ne emerge un quadro alquanto deprimente per il campionato italiano. Non siamo nemmeno vicini ai livelli degli altri campionati top; se da un lato i giovani U21 sono presenti in Serie A, questi trovano quasi esclusivamente spazio nelle squadre che non lottano per gli obiettivi primari come la vittoria dello scudetto o la qualificazione in Champions League. Oltre a ciò, va necessariamente considerato che i giovani italiani sono meno della metà di quelli che trovano spazio. Alla luce di ciò, non c’è così da stupirsi se l’Italia manca l’appuntamento con il Mondiale per la seconda volta consecutiva, segnando uno dei periodi più buii per il calcio italiano. I giovani ci sono, ma non sono preparati ai grandi palcoscenici.

A cura di Emanuele Zani

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