Talking Point: perché la Roma segna quasi solo con Abraham?

Tammy Abraham è l’uomo del momento in casa Roma, ma gli altri attaccanti faticano terribilmente a segnare: scopriamo i loro numeri

Tammy Abraham, Roma

La vittoria contro l’Atalanta ha rilanciato le ambizioni della Roma in chiave Europa, riportando entusiasmo dopo un momento di smarrimento in casa giallorossa. Il successo sulla dea ha evidenziato due grandi pregi della squadra di Josè Mourinho: la ritrovata solidità difensiva e lo straordinario stato di forma di Tammy Abraham, ma ha sottolineato, ancora una volta, una pesante lacuna: l’inefficacia realizzativa del resto dei giocatori offensivi.

Come con lo Spezia, i giallorossi vincono di misura con una rete di Abraham, che con 13 gol in campionato è al quinto posto nella classifica capocannonieri. La stagione dell’inglese è finora ottima, mentre quella dei suoi colleghi di reparto pecca dal punto di vista realizzativo. I numeri infatti in zona gol della Roma sono molto negativi e ciò lancia più di qualche ombra sulla squadra giallorossa, sempre più Abraham-dipendente in zona gol. I giallorossi hanno segnato meno di tutte le altre big del campionato e hanno anche il peggior rapporto tra gol e tiri (sia totali che in porta) se prendiamo in esame le prime otto in classifica. Proviamo a capire le ragioni di queste problematiche.

Il vuoto oltre Abraham

Felix Afena-Gyan (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Se togliamo i numeri dell’inglese, le statistiche in zona gol della Roma sono desolanti. Gli altri giocatori offensivi, ovvero Pellegrini, Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy, Shomurodov e Felix, hanno collezionato insieme 17 reti, solo 4 in più dell’inglese. Il miglior marcatore giallorosso dopo Abraham è il capitano Pellegrini, con 6 reti. Seguono Veretout a 4 e Mkhitaryan e Ibanez a tre. Solo due reti a testa per Zaniolo, Shomurodov e Felix.

Non manca l’apporto a livello di gioco da parte di Miki, Pellegrini e Zaniolo, ma mancano i gol. Il capitano e l’armeno non segnano dal 6 gennaio contro la Juventus e nonostante il livello del loro rendimento sia rimasto alto, la mancanza di gol si sente. Zaniolo è stato l’ultimo attaccante che non sia Abraham a segnare: il 23 gennaio sul campo dell’Empoli. Da lì, oltre all’inglese hanno segnato solo centrocampisti e difensori. L’unico calciatore offensivo ad aver gonfiato la rete è stato il giovanissimo Volpato contro il Verona.

Insomma, soprattutto nel 2022 i gol degli attaccanti sono appannaggio del solo Abraham in casa Roma. El Shaarawy, Felix e Shomurodov non hanno ancora segnato nell’anno nuovo, gli altri tre hanno messo a referto un gol a testa. Decisamente troppo poco.

Sterilità e imprecisione

A cosa si deve questa mancanza di gol? El Shaarawy e Shomurodov giocano oggettivamente poco, il primo per questioni fisiche e il secondo per scelta tecnica. Felix ha un minutaggio più alto, ma la giovane età e il lavoro dispendioso cui è sottoposto lo sollevano parzialmente dalle responsabilità. La mancanza di gol da questi tre giocatori pesa perché toglie a Mourinho la possibilità di incidere in maniera sostanziale a partita in corso.

Henrikh Mkhitaryan (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Mkhitaryan merita un capitolo a parte, perché la sua latitanza in zona gol è da imputare a una questione tattica più che tecnica. L’armeno ha arretrato significativamente la sua posizione rispetto al passato, giocando praticamente a centrocampo, lontano dalla porta. Il suo lavoro in mezzo al campo è prezioso, come testimoniato a più riprese da Mourinho, ma ovviamente lo limita in zona gol e infatti, se andiamo a vedere i numeri, l’armeno tira pochissimo e non ha sbagliato nemmeno una chance in tutto il campionato.

Discorso diverso per Pellegrini e Zaniolo. Il loro rendimento non si discute, sono due pedine essenziali e imprescindibili per la Roma. Sotto porta, però, manca qualcosa. Il 7 era partito fortissimo poi, complice qualche guaio fisico di troppo, è calato e il gol, come detto, manca ormai da gennaio. Il 22 al contrario è cresciuto con l’incedere delle giornate, ma sotto porta fa fatica da inizio partita. Su 56 tiri totali, Zaniolo ha colto la porta poco più di un quarto. 21 su 65 per Pellegrini. Troppa imprecisione per i due, che vantano anche rispettivamente 7 e 5 big chance mancate.

Come segnare di più?

Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Questa è la domanda che probabilmente si pone anche Mourinho e a cui sembra difficile dare una risposta. I gol devono arrivare principalmente da Pellegrini e Zaniolo, che sono quelli che hanno più occasioni e segnano di più. Serve più efficacia, che probabilmente è ottenibile con più lucidità e con meno dispendio energetico. Significa che la squadra deve avere più equilibrio, costringere magari i due uomini offensivi a meno corse all’indietro per fargli conservare più energie in zona gol.

Più equilibrio tattico, ma soprattutto più precisione. La crescita in zona gol della Roma passa soprattutto dal miglioramento personale. Ne è la prova Abraham, che nonostante i 13 gol è anche il primo, insieme a Lautaro, in Serie A per big chance mancate. 15 sono tante per un attaccante, che però ha saputo lavorare su sé stesso e ha iniziato a trovare la via del gol con maggiore continuità, senza far mancare il grande apporto che garantisce alla squadra.

Un percorso simile devono compiere Pellegrini e Zaniolo, che migliorando sotto porta possono davvero permettere alla Roma di compiere quello scatto in più che finora è mancato e rendere i giallorossi protagonisti di un interessante finale di stagione.

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