Post – Hamed Junior Traorè è uno dei migliori talenti in Serie A

Il suo gioco non ha punti deboli: ambidestro, abile nel dribbling e dotato di un buon tiro, il classe 2000 più presente in A ha solo bisogno di trovare più prestazioni di alto livello

Hamed jr Traore in maglia Sassuolo

La grande differenza fra gli italiani e gli olandesi è che loro per insegnare a un bambino come nuotare lo mettono in una piscina con l’acqua bassa e gli spiegano come muovere le braccia e le gambe. Noi lo buttiamo in acqua.

Aurelio Andreazzoli non ha dimostrato i tratti tipici italiani identificati da Rinus Michels – il miglior allenatore della storia del gioco secondo France Football – quando l’8 ottobre del 2017 ha lanciato Hamed Junior Traorè (17 anni e 7 mesi) in una gara di Serie B contro il Foggia. Da allora sono passati quattro anni e mezzo, e Traorè è diventato il 2000 con più presenze in Serie A (118). Da lui, ora, ci si aspetta continuità

Il percorso calcistico che ha vissuto Traorè è uno dei migliori possibili in Italia: scoperto dal Parma, passa subito all’Empoli a causa del fallimento dei crociati. Brucia le tappe: allievi, Primavera (14 goal, 15 assist in 55 presenze) e prima squadra. Empoli e Sassuolo come scuole. Andreazzoli, De Zerbi e Dionisi come veri e propri insegnanti. A soli 22 anni ha un bagaglio enorme di conoscenze calcistiche, che gli permette di comprendere le esigenze della squadra e le richieste della partita indipendentemente dalla posizione in cui viene schierato. Trequarti, mezzala o esterno poco importa: Hamed sa interpretare gli spazi e riconoscere al meglio i tempi delle giocate. É ambidestro, dribbla tanto (1° in Serie A con 3.25 dribbling completati per 90 minuti tra i centrocampisti con almeno 900’) e se la cava discretamente sotto porta (13 reti totali in Serie A).

Nel confronto con gli altri centrocampisti del campionato è 10° per Key Pass P90 (2.09), 10° per Big Chance Create P90 (0.38) e 13° per Tiri in Porta P90 (0.76) e nella voce Goal Attesi & Assist Attesi senza rigori ogni 90’ registra un dato (0.43) maggiore di giocatori come Candreva (0.41) e Bajrami (0.41). Il suo contributo offensivo è totale, ma le titolarità (11) sono ancora poche arrivati ai due terzi della stagione, forse a causa della sua discontinuità: “É un problema che si ripresenta, è una questione fisica e caratteriale”, ha dichiarato lui stesso recentemente. Forse gli manca solo questo tratto per passare da talento a giocatore affermato, ma a 22 anni, con l’esperienza maturata, Traorè nell’acqua ci sguazza come pochi.

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