Come cambia la Sampdoria con Giampaolo?

Il ritorno di Marco Giampaolo alla guida dei blucerchiati spinge a chiedersi come cambierà il modo di giocare della Sampdoria

Marco Giampaolo, Sampdoria

Dopo tre sconfitte consecutive e prestazioni ben poco rassicuranti dall’inizio del campionato, i dirigenti della Sampdoria hanno deciso di esonerare Roberto D’Aversa e riportare al comando della squadra una vecchia conoscenza doriana: Marco Giampaolo.

Il nuovo allenatore ha già vissuto tre anni felici sulla panchina della Sampdoria, dalla stagione 2016/17 fino al 2018/19, viaggiando ad una media punti di 1.41 a partita tra tutte le competizioni. Il suo miglior piazzamento in Serie A è stato proprio il nono posto ottenuto nell’ultimo anno in Liguria, grazie ai 53 punti conquistati. Sotto la sua guida, in maglia blucerchiata sono sbocciati i talenti di Milan Skriniar, Patrick Schick e Luis Muriel e ha permesso all’eterno Quagliarella di vincere la classifica cannonieri con 26 reti nel campionato 2018/19. A Bogliasco ha lasciato un piacevole ricordo, alimentato dalle buone prestazioni che la squadra ha offerto negli anni della sua permanenza.

Ora torna a gestire lo spogliatoio doriano a distanza di 3 anni e nel mentre le esperienze di Giampaolo sono state tutt’altro che positive. Di seguito proviamo ad ipotizzare quali possano essere i cambiamenti che apporterà alla Sampdoria e quali giocatori possano gioviarne maggiormente.

Un nuovo stile di gioco?

Giampaolo ha da sempre ricercato la qualità all’interno delle sue squadre e attualmente nella rosa dei blucerchiati, questa sembra latitare. Nei 3 anni passati a Genova, ha giocato con un 4-3-1-2 a rombo ma al momento, visti gli interpreti, sembra difficilmente replicabile. Il mercato di gennaio porterà ulteriori rinforzi e ci aspettiamo che saranno proprio questi a caratterizzare la squadra nella seconda parte di stagione. Ciò che più sembra mancare è la figura di un trequartista; di ruolo è presente solo Valerio Verre e all’occorrenza potrebbe adattarsi Gabbiadini, ma entrambe sono soluzioni poco percorribili.

L’attuazione di un 4-3-1-2 toglierebbe spazio anche a quello che è stato il miglior giocatore del girone d’andata: Antonio Candreva, che fin qui ha realizzato 6 gol e 5 assist, ed è primo per numero di cross tentati in Serie A (quasi doppiato il secondo). Eventualmente si potrebbe anche adattare a fare la mezzala o il trequartista, ma verrebbe a meno proprio la sua abilità migliore. Questo modulo tarperebbe le ali anche al ritorno di Damsgaard, assente da mesi in casa blucerchiata, che alla Samp ha ricoperto solo il ruolo di esterno.

Chi può beneficiare del suo arrivo?

Ciccio Caputo, Sampdoria

Una nota lieta in casa della Sampdoria dovrebbe essere l’arrivo di Stefano Sensi (ancora non ufficiale, la trattativa è stata posticipata di qualche giorno) che, infortuni permettendo, sarà il faro della manovra, capace di occupare più posizioni nel centrocampo: a Cesena si era messo in luce come regista davanti alla difesa, fino ad occupare anche la posizione di mezzala nel Sassuolo e nell’Inter. In ogni stagione di Giampaolo a Genova, la coppia degli attaccanti è sempre arrivata in doppia cifra con entrambi i membri: insieme a Quagliarella, si sono susseguiti i vari Patrick Schick (11 reti), Duvan Zapata (11 reti) e Gregoire Defrel ( 11 reti anche per lui). É legittimo aspettarsi qualcosa in più dall’attacco doriano, a partire da Ciccio Caputo, che mai ha concluso l’anno sotto i 10 gol nelle tre passate stagioni di Serie A (attualmente è fermo a 5).

Il modulo di riferimento?

Ipotizzando un modulo, risultano certe le due punte in attacco, dove si alterneranno Caputo e Quagliarella per far squadra con Manolo Gabbiadini, miglior realizzatore della rosa. Candreva molto difficilmente verrà rilegato alla panchina, rimanendo uomo fondante del sistema di gioco. Anche la difesa presenta un punto interrogativo: la coppia di centrali Colley e Yoshida è fuori rispettivamente per la Coppa d’Africa e per un stiramento. La società si è cautela prendendo Magnani dal Verona, giocatore abituato da anni ad una difesa a 3, e Andrea Conti dal Milan, altro giocatore che ha espresso il suo meglio nell’Atalanta proprio come quinto in una difesa a tre. Giampaolo ha utilizzato questo modulo solo in situazioni di emergenza ma nulla vieta che possa riutilizzarlo per sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione allo stato attuale. Se dovesse arrivare qualche altro giocatore funzionale allo stile di Giampaolo, siamo sicuri però che il suo modulo di riferimento sarà il 4-3-1-2, schieramento con cui ha ottenuto le maggiori soddisfazioni in Serie A.

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