Sette esuberi in Premier League, buoni per la Serie A
Abbiamo selezionato 7 giocatori dal campionato inglese che hanno trovato poco spazio sin qui: ecco a quali squadre di Serie A potrebbero fare comodo
Quello inglese, si sa, è un calcio ricco; le squadre di Premier League non si fanno troppi problemi a pagare, anche a prezzo d’oro, giocatori che potrebbero tornare utili alla causa. Può capitare perciò che diversi calciatori rimangano relegati costantemente alla panchina in attesa del loro momento. Va ricordato che in Inghilterra vige ancora la regola delle 3 sostituzioni e in panchina si possono portare non più di 9 elementi (in Serie A fino a 12 panchinari).
Abbiamo individuato 7 calciatori mai o poco utilizzati in Premier League che potrebbero rivelarsi delle occasioni di mercato da sfruttare per diverse squadre della Serie A, come già avvenuto per Fikayo Tomori e Tammy Abraham.
Juan Mata
Il classe ’88 del Manchester United non ha bisogno di troppe presentazioni: campione del mondo nel 2010 e più di 400 presenze tra Liga e Premier League. Quest’anno nel campionato inglese non è sceso in campo nemmeno un minuto e in almeno 8 partite non è stato neanche tra i convocati. Cambiare area potrebbe essere una soluzione per concludere al meglio una virtuosa carriera: in Italia potrebbe far veramente comodo al Genoa di Shevchenko (come avevamo fantasticato qui) alla costante ricerca di un trequartista tecnico ma sopratutto capace di creare situazione pericolose dalla trequarti in su (al momento il solo Rovella può offrire certe prestazioni).
Amad Diallo
Sempre a Manchester c’è il baby talento ex Atalanta (quinta cessione più remunerativa della storia della Dea), anche lui mai impiegato in campionato e addirittura convocato solo una volta con i grandi. Nemmeno Rangnick sembra intenzionato ad offrirgli spazio in prima squadra e allora si potrebbero riaprire le porte italiane: lo si vedrebbe bene nel Sassuolo, pronto a ricoprire il posto lasciato vacante da Boga. Anche l’ambientamento non dovrebbe essere così difficile vista la presenza del fratello, Hamed Traorè, con cui condividerebbe la trequarti del Sassuolo.
Divock Origi
L’attaccante dei Reds è praticamente un idolo a Liverpool; i tifosi lo sanno che nonostante giochi veramente poco, in un modo o in un altro, lui è sempre in grado di segnare. Così è accaduto nella Champions League vinta nel 2018 (doppietta nel leggendario 4-0 al Barcellona e gol nella finale con il Tottenham). Quest’anno il filone è sempre lo stesso: appena 38 minuti in campionato ma conditi da ben 2 gol. Se mai dovesse aprirsi uno spiraglio per portarlo lontano da Anfield, il belga classe ’95 potrebbe far comodo alle due squadre di Torino: alla Juventus, qualora Morata andasse via, servirà un nuovo attaccante veloce, fisico e dal curriculum pesante. E tutto sommato anche al Torino, a cui stanno mancando i gol di Belotti, un Origi potrebbe portare ad un bel salto di qualità là davanti (il Toro è il 6° peggior attacco di Serie A).
Andrij Yarmolenko
Ala destra classe ’89 con tanta esperienza alle spalle. Fin qui solo 64 minuti con il West Ham racchiusi in 9 presenze. La sua avventura inglese è sempre stata condizionata da diversi infortuni come la rottura del tendine di Achille e ritardi di condizioni dovuti al suo metro e novanta di altezza. Si fa notare per il suo educato mancino con cui effettua colpi di tacco e precisi scavetti per i compagni. In Italia potrebbe tornare utile alla Lazio, a cui manca un reale esterno mancino che garantirebbe un’alternativa sulle fasce, in particolare nelle giornate no di Felipe Anderson.
Malang Sarr
Difensore mancino classe ’99 del Chelsea. Qualche anno fa era considerato uno dei difensori più promettenti del calcio francese, eppure quest’anno a Londra ha trovato spazio solamente una volta in campionato, peraltro da titolare giocando tutti i 90 minuti. Prototipo del difensore moderno: forte fisicamente, veloce, bravo tecnicamente e capace di gestire l’uno contro uno. In Italia è difficile trovare uno squadra a cui non servirebbe, ma quella a cui potrebbe far più comodo è proprio il Milan, in cerca del sostituto di Kjaer. Si tratterebbe a tutti gli effetti di un Tomori bis, arrivato nello scorso gennaio dal Chelsea in prestito proprio perchè non giocava.
Nikola Vlasic
Pagato 30 milioni in estate, il talento croato del ’97 non è riuscito a guadagnarsi la scena che merita nelle file del West Ham. Appena 216 minuti giocati e solo 2 volte da titolare. L’esperienza londinese potrebbe concludersi anzitempo per Vlasic, che già in estate era stato cercato dal Milan, dove si sarebbe giocato il posto con Brahim Diaz. Un’altra piazza dove il suo pregiato destro può tornare a brillare è Napoli: il rapporto tra Insigne e il club sembra ormai terminato e il croato potrebbe andare ad ereditare proprio quella mattonella di terreno che per anni è stata di competenza del capitano del Napoli.
Lyanco
Il brasiliano è partito dalla Serie A direzione Premier nell’ultima sessione estiva, ma lo spazio per lui è stato poco: ha collezionato la prima presenza solo dalla 10° giornata, giocando in totale 347 minuti. Il Southampton stava iniziando a puntare su di lui, ma il Coronavirus lo ha fermato facendogli saltare le ultime 3 di campionato. Nel caso si dovesse riproporre alla Serie A, le sue doti atletiche e tecniche potrebbe venire utili alla sua vecchia squadra, il Bologna. Nella città emiliana ha messo insieme solo 13 presenze da gennaio a maggio del 2019, lasciando però a tutti un buon ricordo, compreso Sinisa Mihajlovic.