Talking Point: l’importanza di Smalling nella difesa della Roma

Il ritorno di Chris Smalling ha significato un deciso miglioramento della fase difensiva della Roma: vediamo in che modo

Chris Smalling, Roma

Con Chris Smalling in difesa è tutta un’altra Roma. Lo sa bene José Mourinho, che come può cerca sempre di schierare il difensore inglese, e lo dimostrano i numeri, che certificano la differenza del rendimento difensivo dei giallorossi con e senza l’ex Manchester United. Smalling è una pedina tanto fondamentale quanto inaffidabile per la Roma, tra il suo incredibile rendimento difensivo e la sua fragilità fisica. La cosa certa è che buona parte della stagione dei giallorossi passerà per l’integrità del centrale inglese.

Smalling, il pilastro della difesa

Con Smalling in campo da titolare, la Roma ha subito appena 5 gol in 8 partite, di cui tre nella stessa partita: la disfatta contro l’Inter. Le altre due reti subite sono arrivate contro Bologna e CSKA Sofia all’Olimpico; per il resto i giallorossi, con l’inglese in campo, hanno mantenuto la rete inviolata contro Empoli, Torino, Spezia e nel doppio confronto con lo Zorya. Totale: 5 clean sheet.

Partite in cui la Roma ha anche subito molto meno rispetto al solito, dando l’impressione di una maggiore solidità difensiva. Con Smalling la retroguardia giallorossa ha una compattezza diversa, ha il proprio leader e anche gli altri elementi della linea difensiva sembrano rendere di più. Mancini e Ibanez, ad esempio, stanno vivendo un’ottima stagione, ma hanno ancora delle incertezze che, con l’inglese in campo, diminuiscono drasticamente.

Questo perché con la presenza dell’ex United i due, marcatori a tutto campo, hanno maggiore libertà di uscita sugli attaccanti e non devono tenere la linea, possono affidarsi alla leadership di Smalling che li fa rendere al meglio.

I numeri di Chris Smalling in questa stagione

Chris Smalling, Roma
Talking Point: l’importanza di Smalling nella difesa della Roma

Nell’analizzare il rendimento di Smalling è opportuno considerare le statistiche medie a partita, perché l’inglese ha collezionato solo 9 presenze in A, di cui 5 da titolare, e appena 467 minuti in campo.

I dati esemplificano però il suo grande rendimento: l’ex United non ha commesso nemmeno un fallo e mai preso una sanzione disciplinare, si è reso protagonista di 1.35 intercetti a partita, 3.28 recuperi, 4.63 contrasti vinti e 2.51 duelli aerei favorevoli (qui tutte le stats su Smalling).

Numeri importanti, che però collidono con quelle cinque presenze da titolare, decisamente troppo poche. L’altra faccia della medaglia del grande rendimento di Smalling è la sua inaffidabilità fisica, che priva Mourinho di una pedina fondamentale per costruire la sua Roma.

La speranza per il futuro

È un tema ormai noto ai romanisti, ma che torna in auge dopo le ultime partite: l’integrità fisica di Smalling è cruciale per il futuro della Roma. Con lui in campo i giallorossi sono diversi, molto più solidi e organizzati, soffrono e concedono molto meno. Senza di lui, la Roma rischia tanto, rimane maggiormente in balia degli avversari. Insieme a Pellegrini, forse il difensore inglese è il giocatore che più di tutti indirizza e condiziona il rendimento della squadra.

Banale quindi dire che la grande speranza per il futuro della Roma, più del mercato e della crescita di altri singoli, è proprio legata a Chris Smalling. Se riuscirà a mantenere una solidità fisica e ad essere affidabile, potrebbe davvero permettere alla squadra di Mourinho di compiere il salto di qualità.

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