Di Lorenzo: stakanovista per eccellenza, e non solo

Unico nel Napoli per minuti giocati, ma non è finita qui: una collezione di numeri e una analisi delle prestazioni di Giovanni Di Lorenzo, che evidenziano quanto spesso sia sottovalutato

Giovanni Di Lorenzo, Napoli

Sappiamo tutti il valore di Giovanni Di Lorenzo, terzino napoletano che, anche se non perfetto dal punto di vista della continuità nelle ultime stagioni (anche in funzione del rendimento altalenante dei partenopei), ricopre un ruolo fondamentale, per costanza, versatilità e impiego.

Non importa la competizione o l’allenatore

Spalletti vede in lui un uomo cardine del suo Napoli, e, nonostante chiunque in questo periodo si lamenti delle tante partite raggruppate a pochi giorni di distanza, il numero 22 non sembra soffrirlo minimamente. Le sue statistiche ci dicono che non è mai uscito dal campo o stato fatto rifiatare in alcuna competizione: in Serie A infatti è uno degli 8 giocatori di movimento a non aver perso neanche un minuto nelle12 partite di campionato disputate finora.

La situazione non cambia in Europa, dove solitamente gli allenatori fanno riposare chi è più  spremuto dalle partite del weekend: tabellino alla mano, anche qui è un insostituibile, 4 partite su 4 calcando il campo dall’inizio fino al fischio arbitrale.

Ma non è finita qui, perché anche Mancini si fida ciecamente di lui, visto il loro legame solidificato dalla vittoria storica europea. In Nazionale, dall’inizio di questa stagione, ha saltato solamente una partita (non era stato convocato).

… lui gioca sempre, e segna tanto

Non è una novità questo suo straordinario rendimento: infatti, sta solo ripercorrendo il percorso dello scorso anno in quanto a numeri. Ad oggi, nelle 12 partite disputate è andato a segno una volta, nell’ultima partita contro il Verona dove non sono andati oltre il pareggio a causa dell’ennesimo gol di uno dei giocatori più in forma del nostro campionato. Ma se andiamo a spulciare la scorsa stagione le statistiche riflettono una certa ridondanza: schierato in 36 match e 3 marcature, insomma un gol ogni 12 partite è un’abitudine.

Andando ancora più a ritroso, stagione 2019/20, ovvero la prima in maglia azzurra più chiara (ex Empoli), 33 presenze e 3 gol e la sua prima in Serie A, 2018/19, giocata per metà delle volte al Castellani, annovera addirittura 37 presenze e 5 gol. Ha una stamina da far invidia ai migliori atleti del mondo.

Di Lorenzo è insostituibile anche per questo dato

I dati appena citati veicolano non solo una sua disponibilità costante al servizio di tutti gli allenatori che lo hanno gestito, ma anche una sua partecipazione attiva alla fase offensiva; per l’appunto non è scontata una media di 3 gol a stagione per un quarto di difesa.

A confermare questa tesi ci viene in aiuto Sofascore, che segnala una media di 0,3 offsides per partita, confrontati con i migliori terzini del campionato come Cuadrado o Calabria (0 di media a testa)  risulta come non sia scontato affatto una così viva partecipazione quando la sua squadra attacca. Ricordiamoci, però, che ciò che rende attualmente Di Lorenzo come il migliore terzino del campionato è che non tralascia per niente la difesa: merito anche dei suoi ripiegamenti tutti i clean sheet sin qui della capolista.

Il gol contro il Verona e quello in Nazionale, inoltre, dimostra come sia una pedina pericolosa anche su calcio piazzato (dato per scontato il suo apporto come ala negli inserimenti). Anche ad Empoli, segnando proprio contro la sua squadra attuale, aveva dimostrato le sue capacità taglienti di testa.

Unico del Napoli per minuti giocati

Facendo un rapido confronto con i suoi compagni, in questa stagione vanno a completare il podio dei players con oltre 1000 minuti all’attivo Mario Rui (1071 min) e Fabian Ruiz (1045 min). Ma non solo: nelle ultime tre stagioni – ovvero da quando è arrivato a Napoli – Di Lorenzo è l’unico giocatore che ha trascorso in campo più di settemila minuti. Infatti è primo con 7290′, il secondo, ovvero Lorenzo Insigne, è staccato di 762 minuti, otto partite e mezzo circa.

Tornando all’attualità, grazie anche alla varietà di soluzioni disposizione di Spalletti sarebbe lecito aspettarsi rotazioni più variegate, soprattutto con l’implementazione dei 5 cambi per partita. Evidentemente Di Lorenzo rappresenta nello scacchiere tattico dell’allenatore di Certaldo un fattore importante di equilibrio, che permette di non sbilanciarsi troppo ma di riempire comunque l’area di rigore permettendogli di fornire anche molti assist, decisamente nelle sue corde (6 lo scorso anno, dietro solo a Zielinski, Insigne e Mertens).

Possiamo concludere quindi che non è un’eccezione il rendimento e la costanza di questo giocatore, ma è utile a qualunque sistema avendo anche una capacità di adattamento nelle situazioni che gli permette di essere protagonista in molteplici moduli e sistemi di gioco. E pensare che fino ai 25 anni ha giocato in Serie B fa riflettere…

A cura di Samuele Tagliente

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