Mkhitaryan, ciclo finito o possibile il rilancio?
Ampiamente sotto il rendimento dello scorso anno, Mkhitaryan sembra ai margini del progetto. Ma il nuovo modulo potrebbe aprirgli nuove porte
Prima della sosta è stato sostituito due volte a fine primo tempo, contro Cagliari e Milan, per finire poi 90 minuti in panchina nella sfida contro il Venezia. Questo è il bilancio delle ultime tre partite di campionato per Henrikh Mkhitaryan, ora come non mai, un caso nella Roma.
E dire che la stagione dell’armeno si era aperta nel migliore dei modi, con un goal alla prima stagionale. Le prestazioni dell’ex Manchester United, però, non hanno atteso le aspettative, e il rendimento attuale è ben sotto le aspettative, molto alte soprattutto dopo la scorsa stagione chiusa con 13 goal e 10 assist.
I numeri di questa stagione
Proprio il confronto con lo scorso anno è impietoso. L’armeno con Mou tenta 1.89 conclusioni P90 (prima 2.69), ed è solo ottavo tra i giallorossi, effettua 0.83 dribbling ogni 90 minuti (contro 1.57); peggio anche le big chance create, 0.12 P90 (prima 0.39). Le possibili cause sono multiple: dal nuovo modulo, a una possibile cattiva condizione fisica (che lo ha spesso tormentato in carriera), passando per il rapporto con il tecnico portoghese, poco roseo anche ai tempi di Manchester. Mou è il terzo allenatore con cui Mikhi ha giocato più partite, eppure è anche colui che lo ha sostituito più volte.
Nuovo modulo, rilancio o definitiva bocciatura?
Nella sconfitta di Venezia Mourinho è partito per la prima volta con la difesa a 3, proponendo in avanti le due punte, e facendo fuori dall’undici titolare sia Zaniolo che Mkhitaryan. I tre di centrocampo schierati sono stati, di fatto, gli unici che hanno convinto Mou in questa prima parte di stagione: Cristante e Veretout davanti alla difesa, Pellegrini che invece ha agito più avanzato. Se loro stanno bene, sono i titolari.
Dove si mette dunque Mkhitaryan? Per trovare una risposta, ci spostiamo nel reparto più offensivo dei giallorossi. Il compagno di Abraham in questa prima uscita con la nuova disposizione tattica è stato Shomurodov, ma non ha convinto. Guardando la rosa, il parco attaccanti della Roma si completa con Borja Mayoral (fatto fuori dopo la disfatta con il Bodo) e Carles Perez, che ha collezionato meno di 200 minuti totali. Manca al momento un partner ideale.
Ecco che per Mkhitaryan, chiusa una porta si può aprire un portone. E se la soluzione finale fosse avanzarlo in una zona di campo a supporto della prima punta? L’armeno si troverebbe in una posizione meno defilata, e ancor più vicina all’area avversaria, in un sistema che si avvicinerebbe molto alla Roma proposta da Fonseca lo scorso anno per gran parte della stagione, con lui e Pellegrini alle spalle di Dzeko/Mayoral. Che la migliore soluzione non sia un ritorno al passato?