Hickey e Henderson: cara Scozia, cosa ti stai perdendo

Per i due giovani scozzesi ancora zero presenze in nazionale maggiore, nonostante un’ottima stagione con le maglie di Bologna e Empoli

Aaron Hickey, Bologna

Un europeo raggiunto dopo 24 anni di assenza. Uno spareggio mondiale quasi acciuffato (attualmente seconda) in vista di Qatar 2022 per ritornare ad un campionato del mondo dopo altrettanti 24 anni. La Tartan Army (soprannome della nazionale scozzese) sta vivendo un buon, anzi ottimo, periodo storico.

Eppure ci sono due giocatori che la nazionale maggiore non l’hanno mai assaporata, ma che potrebbero arricchire ulteriormente la rosa allenata da Steve Clark, soprattutto dopo le prestazioni di questo inizio stagione. E sì, giocano proprio in Italia. Stiamo parlando di Aaron Hickey e Liam Henderson.

I numeri dei due scozzesi in Serie A

Partiamo dal giovanissimo (classe 2002) terzino sinistro del Bologna. Al suo secondo anno di A, il laterale mancino ha praticamente già eguagliato le presenze della prima stagione. Sempre titolare quest’anno, Mihajlovic ha sempre avuto fiducia in lui, sia con la difesa a quattro, sia con il nuovo modulo a tre, dove lo scozzese galoppa su tutta la fascia. I goal stagionali sono 2, in 5 tiri in porta (terzo tra i difensori in A), ma l’attitudine offensiva di Hickey si intuisce anche dai 13 dribbling riusciti. Il migliore del Bologna.

Liam Henderson | Getty Images

L’evoluzione di Henderson è stata invece più graduale: il classe ’96 ha collezionato meno di mezz’ora nelle prime 3 uscite stagionali, per poi ritagliarsi un posto da titolare nella trequarti empolese, dove a farne le spese è stato Bajrami. Le stats dello scozzese ci fanno capire perchè Andreazzoli non può più farne a meno: in casa Empoli è secondo per key pass, primo per big chance create e secondo per conclusioni verso lo specchio della porta. Un assist e un palo, finora, sono solo un antipasto di quanto di buono può ancora arrivare.

Perché in nazionale no?

Nonostante tutto la chiamata in nazionale maggiore non è ancora arrivata. Sulla carta, il 3-4-1-2 proposto dal commissario tecnico Clark sarebbe un modulo ideale, e anche la concorrenza non pare impossibile. Okay, Hickey se la deve vedere con un mostro sacro come Andrew Robertson, tra l’altro capitano, però può esserne tranquillamente la riserva in vista di un futuro sotto la sua firma. Henderson invece ha davanti nomi come McGinn dell’Aston Villa, Armstrong dei Saints o Fraser del Newcastle: gente affidabile sì, ma a cui si può dare il cambio senza sfigurare.

Di fatto non c’è nulla che spieghi l’esclusione di questi due “italiani” dal roster nazionale, che non sia da ricercarsi banalmente nel gusto del CT. All’europeo solo un giocatore non proveniva da un campionato britannico – ossia dalla Premier League o dal campionato scozzese – e anche le ultime convocazioni ci evidenziano una tendenza a chiamare chi gioca “in casa”. Cari amici scozzesi, un consiglio: per una volta, cercate di guardare anche oltremanica.

Leggi anche

Loading...