Boga mai sanzionato da un arbitro: zero cartellini in carriera

Un dato sorprendente per Jeremie Boga, che non ha mai incassato ricevuto una ammonizione o espulsione in carriera

Jeremie Boga, Sassuolo

Quanti sono i giocatori che in carriera non hanno avuto nemmeno un cartellino giallo? Davvero pochi, perché può capitare a tutti magari una giornata storta ed un comportamento che va oltre il limite dell’arbitro, ma a Jérémie Boga, ala da 4 anni in forza al Sassuolo, non è ancora successo.

Boga: minuti in campo e presenze senza ricevere sanzioni

  • Sassuolo – 6.470 minuti in campo (97 presenze)
  • Chelsea U23 – 2.510′ (41)
  • Birmingham – 2.220′ (34)
  • Granada – 1.481′ (27)
  • Rennais – 1.209′ (31)
  • Chelsea U19 – 868′ (11)
  • Chelsea U18 – 476′ (8)
  • Chelsea – 18′ (1)

TOTALE – 15.252 minuti in campo (250 presenze)

Questi sono i dati che racchiudono il percorso disciplinare del velocista neroverde fino ad ora, caratterizzato da grande sportività e rispetto dei giocatori che affronta. Il primo pensiero che può balzare alla mente è che il numero 7 è uno attento agli interventi che fa (0,50 falli commessi ogni 90′ minuti dalla stagione 2018/19 alla scorsa, zero in quella attuale), evita proteste veementi, inutili, che potrebbero farlo richiamare ed è sempre rispettoso degli avversari, chiunque essi siano.

Ci siamo sempre abituati ad un Boga elettrico e scattante, che ara non una, ma entrambe le fasce (nonostante si trovi meglio a sinistra) e che dribbla gli avversari come pochi (primo in Serie A quest’anno per dribbling riusciti): per questo motivo la statistica può essere letta diversamente, ipotizzando il giocatore che in situazione di non possesso magari è poco deciso e non affonda la gamba. Essendo uno che sprinta anche in serpentine di 40-50 metri, la poca lucidità negli interventi è comprensibile, e di conseguenza può venir a mancare nella fase difensiva la voglia di andare a recuperare l’avversario.

Vedremo quando l’ivoriano sarà capace di finire sul taccuino dell’arbitro per la prima volta: nel frattempo il premio fair play è suo.

A cura di Samuele Tagliente

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