Talinkg Point: Morata è il centravanti adatto alla Juventus?

La Juventus prosegue nel proprio momento no, mancando la prima vittoria in campionato. La nota positiva viene però da Morata, ancora a segno e autore di un ottimo inizio di stagione

Alvaro Morata, Juventus

“La Juve non ha un centravanti da 20 gol a stagione”. Questo è il tormentone che si ripete a Torino dall’addio, fragoroso, di Cristiano Ronaldo. L’arrivo di Kean non ha chiaramente compensato la quota gol persa con la partenza del portoghese, ma la continuità e gli spazi maggiori per Dybala e Morata potevano costituire l’alternativa all’ingombrante e pesante presenza di CR7. Lo spagnolo, dal canto suo, ha subito risposto presente e contro il Milan ha segnato ancora, come col Malmö e con il Napoli, dimostrando, ancora una volta, la sua importanza per la Juventus.

(Non) bomber incompreso

Sono tanti gli interrogativi che accompagnano praticamente da sempre Morata. Quello principale riguarda la sua vena realizzativa, il suo essere prima punta. Lo spagnolo non è un bomber classico, non ne ha le caratteristiche, ma non è nemmeno una seconda punta. È un ibrido figlio del calcio moderno, uno di quei giocatori che sanno accompagnare la manovra, ma che amano stare in area di rigore. Uno di quegli attaccanti che rendono al meglio al fianco di un’altra punta, non tanto protagonisti da essere prime punte, ma nemmeno troppo spalle da fare da supporto.

A Torino, invece, Morata ha dovuto vestire i panni del centravanti, ruolo praticamente scoperto in rosa. Dybala non è una prima punta, non lo è Kean e non lo era Ronaldo. Ciò che più si è avvicinato a esserlo negli ultimi anni, dopo la partenza di Higuain, è stato Morata e lo spagnolo ha pagato lo scotto di questa incomprensione. Di queste aspettative ingiustificate.

Da Morata quindi ci si aspettavano gol che poi non sono arrivati, a discapito comunque di una continuità importante di prestazioni. Lo spagnolo ha anche saputo segnare, ma sicuramente non in linea alla media di una classica prima punta. Ha dato dimostrazione di tante altre qualità, che ora vedremo nel dettaglio, ma non di quell’istinto killer che ci si aspetta da un bomber. La colpa, però, non è di Morata, ma di chi si aspetta da lui questo genere di attitudini. L’ex Real e Atletico è un giocatore diverso, molto prezioso, ma non un bomber.

Il ruolo di Morata

Stando solo ai numeri di questo inizio di campionato, positivo per Morata, salta agli occhi un dato. È vero che lo spagnolo, in Serie A, ha segnato due gol, tirando appena 4 volte in porta (50% di realizzazione) e su globalmente 8 tiri complessivi (50% di conclusioni nello specchio). È vero che questi numeri sono buoni, molto, ma il dato che esemplifica la vera natura di Morata è il numero 5 alla casella dei passaggi chiave.

Meglio di lui, con 5 passaggi chiave, come centravanti hanno fatto solo Dzeko, Raspadori, Giroud, Abraham e Caputo: tutti profili che non corrispondono all’identikit del classico bomber da area di rigore. Di Dzeko e Giroud si sono sempre elogiate le capacità di partecipare all’azione, a costo magari di qualche errore di troppo sottoporta. Raspadori, Abraham e Caputo sono attaccanti che fanno tantissimo movimento, che arrivano a giocare anche molto lontani dalla porta. Morata non si discosta da loro, non è un centravanti da area di rigore, ma una punta di movimento che ha bisogno di cercare il proprio spazio e di giocare con la squadra.

Questa è la vera natura di Morata: non è un attaccante da 25 gol a stagione, ma uno che può prendere parte anche a 30/35 reti a campionato, a costo però di essere coadiuvato da altri giocatori in grado di arricchire in maniera sostanziosa la quota gol. Un giocatore capace di abbinare buoni numeri in fase di assistenza a buoni numeri in fase realizzativa.

Cosa serve alla Juventus

Tornando dunque alla questione principale, il nodo non sta tanto nelle qualità di Morata, evidenti e palesi, ma in cosa cerca la Juventus da lui. Se i bianconeri vogliono un centravanti trainante, in grado di segnare tanto, allora Morata non è il centravanti ideale. Se la Vecchia Signora ha intenzione di costruire il proprio gioco mediante la coralità della concretizzazione, allora lo spagnolo è perfetto.

Morata garantisce il suo carico di gol, anche pesanti, ma non è quel bomber spietato che da anni la Juventus invoca. Chi chiede a Morata 25 gol a campionato, rimarrà inevitabilmente deluso. Chi gli chiede di aiutare i compagni a farne 25, allora troverà una preziosa risorsa nello spagnolo.

Sta alla Juventus capire bene questa dinamica. Se l’accetterà, Morata può essere una risorsa molto importante e il centravanti adatto per questa stagione, altrimenti rimarrà sempre il problema del bomber, ma è impossibile rimproverare lo spagnolo di ciò.

A cura di Danilo Budite

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