Volti Nuovi: Thomas Henry, l’ennesima scommessa del Venezia

Il Venezia acquista Thomas Henry dal Leuven per 5,5 milioni di euro. Attaccante centrale, ha segnato 21 reti in Belgio nel 2020/21

Thomas Henry con la maglia del Venezia

Continua imperterrito il melting pot veneziano. Nella sessione di calciomercato estiva sono stati acquistati giocatori da ogni parte del pianeta: America, Israele, Belgio, Russia, Olanda, Inghilterra e Portogallo. Uno degli ultimi arrivati è Thomas Henry, attaccante francese classe 94 arrivato dall’Oud-Heverlee Leuven, squadra della prima lega belga. Scopriamo caratteristiche tecniche e collocazione tattica nel Venezia di Paolo Zanetti.

Thomas Henry: caratteristiche Tecniche

Thomas Henry è una punta centrale di grande impatto fisico e con attitudine alla costruzione di gioco. Arrivato nella seconda metà di Agosto, Zanetti lo ha subito inserito negli undici titolari per la seconda gara di campionato contro l’Udinese preferendolo a Francesco Forte, l’attaccante protagonista della promozione della stagione 2020/21.

Credit: IMAGO

Francese, la prima lettera del nome è la T e di cognome fa Henry. Già così il nuovo attaccante del Venezia rievoca dolci ricordi. Come se non bastasse Thomas Henry ha scelto il numero 14. Non si può non avere un interesse forte per il nuovo attaccante del Venezia che per la prima volta si approccia al campionato italiano.

Il piede preferito di Henry è il destro, ma come ha dimostrato nella gara d’esordio contro l’Udinese la sensibilità di tocco nel piede debole è più che apprezzabile. La verticalizzazione improvvisa e di prima intenzione per cercare Johnsen in profondità ha tagliato in due la difesa di Gotti lanciando verso la porta l’attaccante svedese. Con il suo piede preferito ha realizzato 24 delle 56 reti in carriera (42,85%). La seconda arma principale dell’attaccante francese è il colpo di testa, giocata con cui ha realizzato 17 reti negli ultimi tre anni (il 30,4% dei gol segnati in carriera). Nell’ultima stagione in Jupiler League Thomas Henry è stato il secondo marcatore del torneo con 21 reti, spingendo la palla in porta per cinque volte di testa.

Nel suo esordio in Serie A ha colpito per la sua partecipazione offensiva e per la sua generosità in fase difensiva. Henry si abbassa spesso verso i centrocampisti per creare superiorità in alcune zone di campo e per attrarre i difensori fuori dalla proprie zone di competenza. Non è solo una richiesta di Paolo Zanetti: osservando l’Heat Map del giocatore francese nella scorsa stagione in Belgio si può notare subito la sua attitudine al movimento e alla ricerca del gioco con i compagni. Thomas Henry non vuole rimanere da solo in area di rigore in attesa di Godot. Vuole sentirsi parte del gioco.

Credit: Sofascore

Nei movimenti e nelle transizioni offensive Henry non è un fulmine. Proprio per la sua struttura fisica l’attaccante francese non possiede la rapidità e lo scatto nel breve nel suo ventaglio di caratteristiche. In allungo e in spazi più ampi, però, può dire la sua anche con difensori dotati di buona velocità.

Henry nell’attacco del Venezia

Da una neopromossa che ha introdotto così tanti Volti Nuovi all’interno della rosa (la nostra prima cotta è stata Gianluca Busio) non ci si poteva attendere un approccio convincente alla massima serie italiana. Lingue diverse, campionati diversi, esperienze opposte ma stessa voglia di stupire. Paolo Zanetti dovrà compiere un miracolo per mixare nel migliore dei modi una squadra eterogenea sotto ogni punto di vista.

Nelle prime due giornate di campionato l’unico giocatore riproposto nel tridente è stato Dennis Johnsen, uno dei pochi superstiti della cavalcata trionfale dalla Serie B alla Serie A. Aramu sarà a disposizione solo dopo la sosta, mentre Di Mariano, titolare contro il Napoli, è stato venduto al Lecce a pochi giorni dalla fine del mercato. L’idea di partenza di Zanetti è quella di modellare un 4-3-3 con due esterni veloci e bravi nell’uno contro uno e una punta di manovra capace di giocare spalle alla porta e dialogare con il centrocampo. Henry, più di Forte, è l’ideale per svolgere tale compito con precisione.

La conformazione dell’attacco potrebbe essere rivista con il rientro di Aramu. In fase di possesso contro l’Udinese, il 4-3-3 diventava un 4-3-1-2 con Okereke libero di occupare ogni zona dell’attacco (sarà il compito di Aramu) e Johnsen vicino a Henry per sfruttare il suo lavoro e partire in profondità alle spalle della linea difensiva.

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