Come può essere utile Anguissa al Napoli di Spalletti
Anguissa è il nuovo acquisto del Napoli: giocatore fisico e tecnico, con qualità che non hanno gli altri colleghi di reparto
André Zambo Anguissa è il nuovo centrocampista del Napoli, l’uomo che va a rinforzare la linea mediana del campo, in questo inizio di stagione orfana di Demme. Spalletti avrà una pedina in più, con caratteristiche fisiche e tecniche decisamente diverse da quelle degli altri giocatori a disposizione del tecnico toscano, che abbiamo già potuto apprezzare nell’ultima stagione al Fulham.
Anguissa: le sue caratteristiche
26 anni ancora da compiere, Anguissa ha già giocato in tre dei 5 grandi campionati: Francia (nel Marsiglia), Spagna (Villareal) e Inghilterra (Fulham, in due occasioni). Proprio nell’ultima stagione con i Cottagers ha mostrato tutte le sue caratteristiche: il camerunense, infatti, si è distinto come incontrista, risultando uno dei migliori del campionato per contrasti vinti, ben 9.16 di media p90, e palloni recuperati (7.66 p90 di media).
Le sue qualità fisiche, però, non fanno passare in secondo piano i piedi educati di cui è dotato: in Spagna è diventato virale il video di un sombrero rifilato a Carvajal, ai tempi del Villareal, e veniva soprannominato Ronaldinho dai suoi amici; e a dimostrazione della sua propensione al dribbling, nella passata stagione è stato il decimo giocatore della Premier per dribbling tentati (ben 4.98 p90) e addirittura il quarto per quelli riusciti, 3.34 di media per partita. Come si diceva, non è però un regista puro, di quelli che gioca in orizzontale e fa girare la palla: 84% di passaggi riusciti e 41 di media ogni 90′ sono un dato non esagerato, anche se va contestualizzato con la realtà in cui giocava, una squadra in lotta per la salvezza. Quello che gli manca è il gol, appena 2 in carriera in 211 presenze da professionista nei vari campionati.
Che contributo può dare Anguissa al Napoli?
Anguissa non sarà un titolare degli azzurri, ma ha il vantaggio di avere caratteristiche totalmente diverse da quelle dei compagni di squadra. Sia Demme che Lobotka, infatti, sono due giocatori piccoli e non fisicamente strutturati, mentre l’ex Marsiglia è alto 1.84 per 79 kg: questo consentirà a Spalletti di metterlo dentro nei momenti in cui è necessaria più fisicità, anche se il tecnico toscano dovrà tenere a bada il suo istinto, che a volte gli fa provare giocate pericolose in punti del campo rischiosi. Anche la sua capacità di strappare in progressione, sfruttando il suo dribbling, è una caratteristiche importante, che nessuno dei giocatori a disposizione del Napoli in mediana possiede.
Scalare le gerarchie del tecnico azzurro, vista la presenze di un giocatore di qualità come Fabian Ruiz e di registi puri come Demme e Lobotka, appare difficile, ma in determinate occasioni l’ex giocatore del Fulham sarà molto utile per il Napoli, andando a coprire, per caratteristiche fisiche, il vuoto lasciato in rosa da Bakayoko, aggiungendo anche qualità tecniche maggiori.