Torreira è il regista giusto per la Fiorentina di Italiano?
La Fiorentina riporta in Italia Lucas Torreira acquistandolo dall’Arsenal in prestito oneroso con diritto di riscatto. Sarà il nuovo regista di Italiano
Rocco Commisso ha eretto il muro per la cessione di Vlahovic e negli ultimi giorni di mercato proverà a regalare a Vincenzo Italiano giocatori in grado di innalzare sensibilmente il valore della rosa. Lucas Torreira è uno di questi. Nella squadra di Italiano alla voce registi compare solo il nome di Erick Pulgar, ventisettenne centrocampista cileno da troppi alti e bassi in carriera per risultare affidabile in ogni momento dell’anno.
Le richieste di Italiano al regista
Nella prima giornata di campionato, nonostante l’errore in costruzione che ha portato al goal del tre a uno di Jordan Veretout, Pulgar ha svolto correttamente i compiti assegnatogli, dividendosi tra ruolo di costruttore di gioco e hacker del sistema offensivo avversario.
La richiesta principale di Italiano verso il play è rimanere sempre nel vivo del gioco, non mettere mai in difficoltà i propri compagni con scelte rischiose e occupare sempre la posizione corretta rispetto al movimento delle mezzali. Gli interni di centrocampo corrono in verticale negli half spaces, tecnicamente i corridoi intermedi, e il regista deve gestire le distanze per non sfilacciare la squadra e per non esporla a pericolose ripartenze. Risulta fondamentale, dunque, il senso della posizione e la prontezza delle letture.
Torreira arriva a Firenze per offrire un’ulteriore soluzione come vertice basso del centrocampo a tre, ma si candida subito come titolare. Vincenzo Italiano lavora con grande intelligenza sul regista basso, costruendogli attorno le condizioni ideali per palleggiare, verticalizzare e non rimanere scoperto in fase di non possesso. Agoumè, Ricci e Leo Sena sono stati i registi (tutti diversi) dello Spezia 2020/2021. Ricci è un giocatore di geometrie, Agoumè interpreta il ruolo sfruttando la sua potenza fisica e Leo Sena lavora la palla toccandola più volte senza spezzare il ritmo dell’azione. Anche con Pulgar e Torreira Italiano lavorerà per farli sentire a proprio agio nel vestito tattico di riferimento, il 4-3-3.
Torreira – Pulgar, cosa dicono i numeri
Lucas Torreira ha uno spiccato senso della posizione che si traduce in un basso numero di cartellini gialli p90 (ogni novanta minuti) in carriera con i propri club (0,25), a fronte dello 0,38 registrato da Erick Pulgar da quando è in Italia. I troppi cartellini sono sempre stati un problema per il regista cileno, che negli ultimi 4 anni ne ha collezionati 33 (1 cartellino rosso).
Con Torreira in campo al posto del cileno, però, viene meno la pericolosità sui calci piazzati: Pulgar è un ottimo battitore di corner e di punizioni laterali, risorsa preziosa quando in area di rigore ci sono saltatori come Milenkovic, Quarta e Nico Gonzalez.
Parlando di precisione nella distribuzione della palla, in carriera Torreira ha registrato una migliore percentuale di passaggi completati rispetto a Pulgar (86,3% contro l’80,8%). La lucidità nella costruzione è un elemento fondamentale per sfiancare l’avversario quando la Fiorentina è in possesso nell’altra metà campo, e Torreira in Italia ha dimostrato di essere un giocatore affidabile anche sotto pressione. Al calciatore uruguaiano non si può chiedere però il gioco lungo, caratteristica più affine alle qualità di Pulgar.
Per quanto riguarda la capacità di bloccare gli avversari sono interessanti i dati relativi alla percentuale di dribbling contrastati nel corso della carriera. Chi affronta Pulgar viene fermato il 29,5% delle volte. Superare Torreira è più complicato. Baricentro basso, gambe rapide e grande ferocia gli consentono di bloccare il 33,5% dei giocatori che provano a dribblarlo.
Il primo costruttore di gioco deve sapere anche quando tentare il dribbling, conscio della pericolosità della giocata in alcune zone di campo. Torreira e Pulgar non sono giocatori propensi al dribbling (1,23 P90 per Torreira, 0,82 per Pulgar). Nonostante questo la percentuale di giocatori superati palla al piede è del 70,2% per l’uruguaiano e del 68,8% per il cileno. Facendo riferimento ai grandi registi europei, De Jong viaggia sul 72% e Jorginho sul 74%.
Il regista uruguaiano, però, nelle ultime due stagioni con Arsenal e Atletico Madrid non è mai stato inamovibile: 19 presenze con gli spagnoli nell’ultimo anno (solo 502 minuti in campionato) e 29 apparizioni con gli inglesi nel 2019/2020 (17 da titolare per un totale di 1507 minuti). Per rivederlo ai massimi livelli ci vorranno alcune settimane, ma Italiano ha ora in rosa il regista giusto per la sua Fiorentina.