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Guida all’Udinese 2021/22

Scopriamo come giocherà l’Udinese sotto la guida di Luca Gotti nella Serie A 2021/22

Luca Gotti non voleva neanche diventare allenatore. E invece per la terza stagione condurrà l’Udinese in Serie A. Dopo essere stato il collaboratore tecnico di Maurizio Sarri al Chelsea nella stagione 2018/19 ha svolto il ruolo di vice allenatore di Igor Tudor a Udine per qualche mese fino all’esonero di Tudor. In quel momento era l’unico a conoscere la squadra e la società non poteva permettersi un cambio netto in panchina. Gotti accetta e salva l’Udinese. E l’anno successivo salva ancora la squadra, valorizzando giocatori come De Paul, Musso, Nuytinck e Stryger Larsen (i primi due venduti per circa 60 milioni di euro) e lanciando giovani come Molina e Makengo. Un lavoro ottimo che gli è valsa la riconferma.

Come giocherà l’Udinese 2021/22

Probabile XI: Silvestri, Becao, Nuytinck, Samir, Molina, Makengo, Arslan, Pereyra, Stryger Larsen, Pussetto, Okaka

Per la terza stagione sulla panchina dell’Udinese Gotti non ha in mente cambiamenti drastici sull’assetto in campo sia per l’efficacia del gioco proposto sia per la mancanza di investimenti per rinnovare la squadra. La società friulana ha reinvestito solo una piccola parte dei soldi incassati per De Paul, Musso e Barak nell’ultima sessione di mercato. A titolo definitivo sono arrivati solo Lazar Samardzic e Marco Silvestri.

L’Udinese di Gotti è una squadra equilibrata, pratica e molto attaccata al risultato. L’estetica del gioco passa in secondo piano. Linea difensiva bassa, centrocampisti stretti e compatti al centro e punte in continuo lavoro dietro la linea della palla. Pressare l’avversario nella propria trequarti non rientra nei principi di gioco della squadra, così come l’ostinata ricerca della costruzione dal basso.

Difendendo con una linea bassa, una volta recuperata la palla le opzioni sono solitamente due: ricerca diretta della punta (sempre molto abile nei duelli aerei) o uscita con un palleggio veloce. La seconda di queste opzioni, però, viene meno con l’assenza del miglior giocatore delle ultime stagioni, nonché uno dei migliori centrocampisti della Serie A, Rodrigo De Paul. L’argentino è fenomenale nella precisione dei passaggi sotto pressione e nell’uscita dal traffico palla al piede. Linea difensiva bassa e compatta, gioco diretto e risultato come obiettivo comune. Sulla base di queste linee guida immaginiamo i titolari dell’Udinese per la prossima stagione.


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Al posto di Juan Musso è stato acquistato Marco Silvestri, uno dei migliori portieri dell’ultima stagione. Silvestri non è un portiere abile nel far partire l’azione da dietro, ma questo all’Udinese non è richiesto. Grande istinto, ottimo intuito nell’uno contro uno e discreta abilità nelle palle alte. Questo è ciò che offre alla sua nuova squadra.

La linea difensiva a cinque prevede due esterni di grande corsa e discreta tecnica. Gli esterni sono chiamati a un lavoro dispendioso nelle due fasi per la ricerca del cross in fase di possesso e per l’attenzione maniacale in posizione e in marcatura in fase di non possesso. Nahuel Molina e Stryger Larsen sono i due titolari. Per il primo la crescita è continua ed esponenziale. Per il secondo il cambio di fascia (giocava prevalentemente sulla destra con Zeegelar sull’altra corsia) ne ha migliorato l’apporto offensivo sia in termini di passaggi decisivi che di reti realizzate. Spesso Stryger Larsen si lancia in area di rigore per ricevere il cross in arrivo dalla fascia destra. I tre centrali di difesa sono Becao, Nuytinck e Samir. De Maio parte dietro e Udogie, 2002 in prestito dal Verona, può giocare centro sinistra e esterno sinistro. Ai tre tralicci in area di rigore è richiesto grande pragmatismo, attenzione sulle palle alte e aggressività nella marcatura.

Il centrocampo ha un nuovo leader: Roberto Pereyra. Dopo l’addio di De Paul, il tucu eredita il ruolo di epicentro tecnico della squadra e, probabilmente, di riferimento in termini di gol. Sarà lui il più libero di attaccare l’area di rigore e di accompagnare l’azione in ripartenza. Pereyra è un giocatore rapido e bravo nella distribuzione delle spaziature in transizione offensiva. Ideale per il gioco di Gotti. Il perno centrale rimane Tolgay Arslan, trentenne centrocampista tedesco dalla regia razionale e dal buon rapporto con il gol. Walace, Makengo e Samardzic si contendono la terza maglia in mediana, con Makengo che parte favorito dopo un anno di apprendistato. 3 presenze nell’Under 21 francese, 20 nell’Udinese alla sua prima stagione e 35 in Ligue 1 con il Nizza. Un solo gol, ma grande intensità per un giocatore dalle caratteristiche preziose per coprire la mezzala più ‘libera’ (Pereyra). La grande scommessa è Samardzic, diciannovenne centrocampista offensivo arrivato dal Lipsia che avrà bisogno di qualche settimana per abituarsi ai nuovi metodi di lavoro, al campionato italiano e al calcio di Gotti. La base tecnica è notevole, il giocatore va lavorato molto dal punto di vista della disciplina tattica. Può essere utile in chiave 3-5-1-1 dietro la punta oppure come mezzala al fianco di Arslan e Makengo. In questo caso sarebbe Pereyra l’attaccante di sostegno (l’ha già fatto l’anno con buoni risultati).

L’attacco dell’Udinese è uno dei punti deboli della rosa. Llorente, Nestorovski, Teodorczyk, Okaka, Cristo, Pussetto, Forestieri, Matos e Deulofeu. Nove giocatori per due posti. Luca Gotti apprezza tanto le qualità fisiche di Ignacio Pussetto, attaccante dall’ottimo senso del tempo per il colpo di testa (non è necessario essere alti, insegna Nico Gonzalez) e dall’infinità generosità difensiva. Richiedendo grande dispendio energetico in fase di non possesso gli attaccanti dell’Udinese non hanno grande cifre realizzative. Pussetto, al rientro dal lungo infortunio al ginocchio, è un riferimento per Gotti e partità dall’inizio. Può supportare una punta fisica come Okaka, ma anche fungere da centravanti mobile con Pereyra al proprio fianco. Tra i vari centravanti puri Okaka è preferito a Llorente. Nel precampionato Gotti ha lanciato Cristo, attaccante classe 97 cresciuto nel Real Madrid Castiglia. Anche lui, però, non è un cecchino infallibile: 48 reti in carriera in 176 gare fra Liga e LaLiga2. Deulofeu è il grande punto interrogativo dell’attacco bianconero. Il giocatore spagnolo è un esterno offensivo in grado di saltare l’uomo, duettare con gli interni di centrocampo e arrivare facilmente al gol. Nel calcio di Gotti questa figura non è richiesta e, così come per Ribery nel 3-5-2 di Iachini, il rendimento dello spagnolo cala drasticamente.

Udinese, chi tira i calci da fermo?

I rigori li batte Roberto Pereyra. 2 su 2 in carriera. Pochi, ma in assenza di De Paul si fa di necessità virtù. Il migliore è Gerard Deulofeu (10 su 10), ma rimane il dubbio sulla titolarità.

Dalla bandierina il primo battitore è Deulofeu, il secondo è Pereyra, il terzo Arslan, mentre le punizioni dirette sono di Deulofeu e Arslan.

Udinese, chi può sorprendere

Nahuel Molina è stato protagonista con l’Argentina nella vittoria della Copa America. Non male per un giocatore con poche apparizioni in Serie A. L’esterno classe 98 può essere valorizzato dal gioco di Gotti che prevede grande lavoro con la palla sulle fasce sia palla sui piedi che in profondità. Sa attaccare bene l’area e ha dimostrato di vedere la porta (2 reti in A)

Destiny Udogie e Jean-Victor Makengo sono gli altri due volti interessanti dell’Udinese 2021/22. Il primo parte dietro nelle gerarchie della linea difensiva, mentre Makengo può essere un titolare fisso della formazione bianconera.

Udinese su Kickest

Dritti al punto: Marco Silvestri è un’occasione. Vale 8,3 crediti e può inanellare una serie di clean sheets grazie allo stile di gioco dell’Udinese. Makengo ha un valore basso (5,5 cr) per un titolare, ma a centrocampo in giro per la Serie A c’è di meglio (Leo Sena, Frattesi). In difesa Nuytinck è un giocatore affidabile a un prezzo contenuto (10,5 crediti). Puntare su di lui può risultare (ancora) una mossa azzeccata.

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