Euro 2020: Come gioca l’Inghilterra

Come gioca l’Inghilterra di Gareth Southgate, la squadra che affronterà l’Italia nella finalissima di Euro 2020

Inghilterra Euro 2020

Giocatori chiave

Gareth Southgate e Roberto Mancini sono uomini simili, pacati ed eleganti, ma allenatori diversi. Mancini ha presentato ad Euro 2020 una squadra con un’identità, che vuole imporre il proprio gioco su tutti: soltanto la Spagna è riuscita a piegarci, almeno fino al rigore di Jorginho. L’Inghilterra, invece, guarda i propri avversari, li studia e si trasforma adattandosi a loro. Le scelte di Southgate partono dai compiti difensivi di ciascun giocatore, ma questo lo vedremo tra poco.

Harry Kane e Raheem Sterling sono gli unici titolari di Southgate scelti esclusivamente per le proprie caratteristiche offensive.

Il primo, l’Uragano, non è stato fin qui devastante come ci aspettavamo. Si è dimostrato, però, un giocatore intelligente, capace di uscire dalla propria comfort zone, l’area di rigore, per giocare con i compagni. Avrà il compito di replicare la partita di Dani Olmo, che tanto ci ha messo in difficoltà nel ruolo di falso 9. Lui che a casa si allena integrando la boxe e altre discipline corpo a corpo, avrà a che fare con un difensore che mentre ti sorride aspettando il risultato della monetina lanciata dall’arbitro, sta già pensando a come lasciarti in posizione orizzontale sull’erba di Wembley senza farsi fischiare fallo. Sai di chi sto parlando. Adesso, però, è arrivato il momento di beatificare un ragazzo che ha preso il posto dello stesso Kane all’interno dell’area di rigore e sul tabellino dei marcatori. Raheem Sterling è bravo a sfruttare lo spazio creato dai movimenti di Kane per insinuarsi alle spalle della difesa e trovare la via del gol. Segnare non è sufficiente? Allora Sterling si procura un calcio di rigore e costringe Kjaer all’autogol.

Chi sarà, però, l’uomo in più di domenica sera per l’Inghilterra? Wembley e la bolgia inglese. Agli Azzurri il compito di ammutolirla.

Come gioca l’Inghilterra

Rice e Phillips, Euro 2020
Rice e Phillips a Euro 2020 (Credit: IMAGO)

Parlavamo dei compiti difensivi. Gareth Southgate ha creato una squadra solida, una difesa che si è fatta battere soltanto da una rasoiata di Damsgaard su punizione che sarebbe sfuggita anche all’autovelox.
In una squadra colma di talenti offensivi come Sancho, Foden, Rashford e Grealish, le scelte di Southgate si basano sulla difesa e su come i vari giocatori possano aiutare la squadra a non prendere gol.

Per la prima volta ad Euro 2020, Southgate dovrebbe confermare gli stessi 11 per la seconda partita consecutiva. In porta Pickford che, a dispetto dei numeri, non è un estremo difensore imbattibile.

A sinistra nella linea a 4 troviamo Shaw, uno dei migliori con 3 assist in 5 partite; i due centrali, Maguire e Stones, sono bravi nelle palle alte e Walker avrà il compito di bloccare i nostri lanci alla ricerca di Immobile con le sue diagonali difensive.

I due centrali di centrocampo, Philips e Rice, sono complementari: il primo pressa fino a calpestare la linea dell’area di rigore, il secondo scivola indietro e garantisce copertura ai due centrali.

Southgate preferisce Mount a Grealish, poiché il trequartista campione d’Europa gli garantisce maggiore generosità e pressing sul regista avversario, che domenica sarà il proprio compagno di club, Jorginho.
Emblematica la scelta di schierare il più meccanico Saka piuttosto che Sancho, Foden o Rashford, i migliori talenti inglesi del presente e del futuro. Bukayo Saka, però, attacca come difende, con la stessa intensità.

Sterling e Kane non sono esenti da compiti difensivi, ma la loro maggiore responsabilità è quella di scambiarsi la palla in ripartenza e di segnare.

  • Kane: 19 gol e 9 assist nelle ultime 26 partite.
  • Sterling: 15 gol e 7 assist nelle ultime 21

Troppo poco?

L’allenatore: Gareth Southgate

Gareth Southgate, CT Inghilterra (Credit: IMAGO)

Gareth Southgate ha già vinto, è già arrivato in finale. 25 anni fa, con la maglia dell’Inghilterra sulle spalle, non ci riuscì. Inghilterra ’96, semifinale tra gli inglesi e la Germania del Pallone d’Oro Sammer. Si arriva ai calci di rigore e il rigore decisivo spetta a Southgate. Un rapido sguardo a Oliver Kahn, una rincorsa frettolosa e una conclusione a incrociare strozzata che Kahna avrebbe parato anche a 11 anni. Möller segna l’ultimo rigore e la Germania vola in finale.

Questa volta, a differenza di 25 anni fa, il CT inglese potrà disputare la finale di Wembley. 65 mila spettatori, di cui ben pochi italiani, sono pronti a sollevare l’Inghilterra e a portarla verso il trofeo. Southgate ci ha studiato, sa come fermarci. Il compito di mettere in pratica i suoi pensieri sarà di Kane, il suo portavoce in campo, e dei suoi compagni. L’allenatore inglese lascia molta fiducia e libertà di azione ai propri giocatori: “Sono loro che potrebbero dover prendere decisioni che ci faranno vincere o ci faranno perdere e non possiamo prenderle noi fuori dal campo”, ha rivelato al Times.

Domenica, a Wembley, non sarà una partita 11 contro 11. Loro saranno in 65 mila, ma i nostri Azzurri hanno un cuore talmente grande da comprenderci tutti. Buona finale a tutti, ma tanto lo sappiamo, hanno già vinto loro.

A cura di Samuele Mandarò

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