Premier League, cinque giovani da tenere d’occhio

Abbiamo selezionato cinque Under-21 che, secondo noi, hanno fatto davvero bene in questo avvio di Premier League

Quando si parla di Premier League non si può fare a meno di pensare ai giovani talenti. Lo scorso weekend è toccato a Ethan Nwaneri, quindicenne – è un 2007! – dell’Arsenal lanciato nella mischia da Arteta a un minuto dalla fine nella sfida contro il Brentford; inutile dire che il teenager dei Gunners è diventato il più giovane esordiente nella storia del massimo campionato inglese.

Ma i giocatori di prospettiva sono molti nella massima serie inglese: dall’inizio della stagione 2022/23 altri Under-21 (chi esordiente assoluto, chi no) hanno avuto modo di mettersi in mostra in Premier League, regalando prestazioni solide sia da titolari che da subentranti. Noi ne abbiamo selezionati cinque.

Roméo Lavia (Southampton)

Partiamo subito col botto: Roméo Lavia (06/01/2004) è il più giovane tra i giocatori selezionati e, probabilmente, uno di quelli che fino a ora ci ha impressionato di più. Il recente interesse del Chelsea lascia intendere come il giocatore scuola Manchester City stia rubando la scena a suon di prestazioni: le chiavi del centrocampo del Southampton sono affidate a lui.

Di Lavia sorprende il fatto che, a soli 18 anni, dà l’impressione di essere un giocatore completo, che ha terminato la crescita calcistica ed è pronto a misurarsi ad altissimi livelli. Ovviamente, questo discorso vale fino a un certo punto, dato che c’è quasi sempre bisogno di una squadra di media classifica per mettersi in luce. È anche vero, certe volte, che un giocatore può essere già pronto per una big, pensiero che alcuni tifosi del City hanno manifestato nei confronti di Lavia, a fronte di questo suo avvio di campionato. Addirittura, c’è chi sostiene che Guardiola avrebbe potuto tenerlo in rosa al posto di acquistare Kalvin Phillips dal Leeds. In ogni caso, non si può non essere contenti del percorso del centrocampista belga, visto che stiamo parlando di un giocatore che è già riuscito a segnare al Chelsea (alla 5ª giornata, il suo primo gol in Premier League) e che a livello giovanile ha vinto la Youth League (riservata agli Under-18) e la Premier League Under-21.

Aaron Hickey (Brentford)

Chi conosce la Serie A sa bene chi è Aaron Hickey (2002), arrivato in Serie A – al Bologna – un paio di stagioni fa e cresciuto sotto l’ala protettiva di Mihajlovic, che lo ha sempre difeso e ne ha più volte elogiato qualità e margini di miglioramento. Qualche errore (difensivamente parlando) in Serie A da parte di quel terzino che allora era appena maggiorenne è servito, senza ombra di dubbio, a completare il processo di maturazione che ha portato al trasferimento in Premier League.

Le prime partite con la maglia del Brentford, una delle squadre ideali per consentire a un giovane di crescere senza troppe pressioni, hanno mostrato al pubblico un ragazzo maturo, che si occupa di entrambe le fasi in maniera pulita, seppur prediliga uno stile offensivo per natura. La capacità di giocare sia a destra che a sinistra non è una qualità da sottovalutare, considerando quanto ricercato sia un terzino di ruolo nel calcio moderno. La sua miglior prestazione è stata nella schiacciante vittoria per 4-0 contro il Manchester United alla 2ª giornata.

Anthony Elanga (Manchester United)

Di lui ve ne abbiamo già parlato qui, di conseguenza potrebbe non essere un nome nuovo per alcuni. Siamo comunque sicuri che Anthony Elanga (2002) sia il più conosciuto di questa shortlist assieme al sopracitato Hickey. L’ala offensiva, prodotto dell’Academy del Manchester United, è uno di quei giovani giocatori per cui il traghettatore Ralf Rangnick stravedeva lo scorso anno.

Con l’arrivo di Erik ten Hag in panchina, le cose si sono leggermente complicate per lo svedese, che ha comunque ottenuto un minutaggio più che dignitoso fino a questo momento della stagione. Cosa certa è che, con il colpo da 100 milioni Antony, arrivato dall’Ajax, e la ritrovata vena realizzativa di Rashford, Elanga sarà la prima scelta quando ten Hag si volterà verso la panchina. Il numero 36 è comunque riuscito a contribuire con un assist nella vittoria contro il Liverpool, partita-turning point per la stagione dello United. Velocità, atletismo e voglia di dimostrare le proprie capacità sono in prima linea quando si parla di Anthony Elanga.

Gavin Bazunu (Southampton)

Non si vedono spesso portieri in selezioni del genere, a meno che non siano focalizzate su quel ruolo specifico. Gavin Bazunu (20/02/2002) è la nostra eccezione. Appena ventenne, un Southampton deciso a puntare sui giovani (vedasi Lavia) lo ha acquistato dal Manchester City per 14 milioni di euro nel corso dell’ultima sessione di calciomercato. Sembrava che i Citizens puntassero su di lui per il futuro, avendo investito mezzo milione di euro per prelevarlo dal Shamrock Rovers nel 2019. Dopo un rollercoaster tra Rochdale, le giovanili del City stesso e un nuovo prestito al Portsmouth, è arrivata la chiamata dei Saints.

Arriviamo subito al sodo: Bazunu non ha ancora ottenuto il suo primo clean sheet in Premier League, ma non deve essere necessariamente un punto a sfavore. Le 11 reti subìte nelle prime 7 giornate di campionato (manco a dirlo, tutte da titolare) sono un negativo specchietto per le allodole, dato che il classe 2002 è in possesso di tutte le qualità atte a garantirgli una carriera di tutto rispetto. Riflessi, posizionamento – da cui deriva una certa abilità nel chiudere bene lo specchio – e un gioco con i piedi preciso. Paragoni con Shay Given a parte, la Nazionale irlandese ha tra le mani un prospetto dall’ottimo potenziale.

fonte: WhoScored.com

Moisés Caicedo (Brighton)

Verso la fine di agosto, l’allora head coach del Brighton Graham Potter si era detto “non sorpreso” dell’interesse del Liverpool e del Manchester United per Moisés Caicedo (2001), segno di come il talento di questo ragazzo fosse già noto dalle parti di Melwood e Carrington. Ora, con il passaggio di Potter al Chelsea, alcuni portali spiegano come lo stesso Brighton voglia blindarlo con un prolungamento di contratto che, quantomeno, gli consentirebbe di vendere il centrocampista centrale a caro prezzo.

L’ecuadoriano ha iniziato la stagione da titolare indiscusso in mezzo al campo – 6 presenze dal primo minuto su 6 partite -, andando a coprire il ruolo che fino a maggio era di Yves Bissouma, passato alla corte di Antonio Conte al Tottenham. Nel corso dell’ultima partita di campionato giocata da Brighton, in cui la furia dell’ormai ex Potter si è trasformata in un 5-2 ai danni del Leicester, Caicedo ha trovato anche la gioia del primo gol in Premier League. Il quasi ventunenne è davvero completo sotto ogni aspetto: è in grado di schermare la linea difensiva con letture e intercettazioni che denotano una grande intelligenza calcistica, sa dribblare e servire i compagni con semplicità ed efficacia ed è in grado di crearsi lo spazio per il tiro. Infaticabile, si è adattato con rapidità ai ritmi della Premier League.

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