Un bilancio della stagione di Cristiano Ronaldo a Manchester
I numeri della Premier League 2021/22 di Cristiano Ronaldo, tornato al Manchester United la scorsa estate
Cristiano Ronaldo ha vissuto un’annata davvero singolare sotto alcuni punti di vista. Non più felice alla Juventus, ha fatto ritorno al Manchester United, chiudendo un cerchio durato dodici anni tra Real Madrid e bianconeri. Nonostante la stagione dei Red Devils non sia andata nel migliore dei modi, il numero 7 è riuscito a mantenere un rendimento personale in grado di far invidia a molti giocatori, il tutto a 37 anni.
La Premier League 2021/22 di CR7
Il primo dato che si cerca durante la valutazione di un giocatore è quello relativo ai gol e agli assist stagionali. Sicuramente non sono numeri da cui dipendere totalmente, ma possono dare una prima infarinatura del rendimento. Cristiano Ronaldo, in 30 partite di Premier League (27 da titolare, per un totale di 2458′ giocati) ha realizzato 18 gol (3 su rigore) e fornito 3 assist. Statistiche che sono in calo rispetto a quanto fatto nella Serie A 2020/21 – ultimo anno alla Juventus di CR7, in cui mise a referto 29G e 2A – ma comunque in linea con gli xG e xA che fbref.com suggerisce: 16.5 xG e 3.1 xA.
Facciamo un passo indietro e guardiamo tutto da una prospettiva più ampia, includendo anche gli altri attaccanti della Premier League: solo Salah e Son – 23 reti a testa – hanno segnato di più di CR7 in questa stagione (qui i vincitori anno per anno). Dopo il portoghese troviamo Harry Kane a quota 17 e Sadio Mané a 16.
Anche lo shot conversion rate (il rapporto tra i gol fatti e i tiri effettuati) è ancora da top player, con il 16.3%. Nello specifico, i tiri tentati dal fuoriclasse ex Real Madrid sono 110 e lo SCR sale al 41.8% se consideriamo solo i tiri nello specchio (43). Il tutto lo rende il migliore per distacco (esclusi i singoli assist) di tutta la rosa del Manchester United: 0.66 gol P90, 0.77 G+A P90.
Meno dribbling, ma più concreto
Con il passare degli anni abbiamo visto un CR7 sempre meno ala sinistra e sempre più punta. Con i suoi soliti movimenti partendo defilato, certo, ma pur sempre punta. Risultato? Less flair, more substance. I dribbling tentati nel 2021/22 sono davvero pochi, 32 – appena uno a partita – ma quelli riusciti sono 20. Un 62.5% che significa sapere quando affondare il colpo, essendo perfettamente consci del fatto che non si può correre a tutto campo per 90′ facendo entrambe le fasi o regalare strappi sulla sinistra come ai tempi delle quattro Champions vinte con i Blancos.
Il futuro di CR7: dove giocherà la prossima stagione?
Che la stagione del Manchester United sia stata – a dir poco – fallimentare per gli standard del club è chiaro a tutti. I Red Devils si son piazzati sesti in Premier League, completamente fuori dalla zona Champions (giocheranno l’Europa League l’anno prossimo) e con le chance per il titolo già perse ben prima di Natale. In FA Cup il cammino si è fermato addirittura al quarto turno, dove CR7 e compagni sono caduti per mano del Middlesbrough, e l’epilogo della Champions League porta la firma dell’Atletico Madrid (ottavi di finale). Il tutto con due allenatori: Ole Gunnar Solskjær, inizialmente confermato dopo il secondo posto ottenuto nel campionato 2020/21, è stato esonerato per far spazio al traghettatore Ralf Rangnick.
Il neo allenatore Erik ten Hag, arrivato dall’Ajax – è stato annunciato nelle scorse settimane, prima del termine della stagione -, ha ribadito in conferenza stampa come CR7 sia incluso nel nuovo progetto. Una dichiarazione che toglie i dubbi (legittimi) di coloro che pensavano che l’ex Real Madrid fosse ritenuto troppo vecchio per un gioco frizzante e pieno di giovani come quello del tecnico olandese. Dalla sua, Cristiano Ronaldo vorrà sicuramente lottare per obiettivi personali e di squadra, riportando lo United dove merita ma sempre con il suo ruolo da protagonista.