Premier League, già 5 cambi in panchina in questo inizio di stagione

C’è chi va e chi resta nella Premier League 2021-22, un campionato tutt’altro che tranquillo: già cinque esoneri nelle prime 11 giornate

Antonio Conte, Tottenham

La Premier League fa spesso vanto delle relazioni durature tra proprietà e guida tecnica – “ lì si dà tempo agli allenatori“, sentiamo dire spesso -, ed è vero, se pensiamo ai vari Ferguson o Wenger, tanto per citarne due. Le cose però pare stiano cambiando rapidamente: dopo 11 giornate sono già cinque i cambi in panchina in Premier League, uno in più rispetto alla Serie A, una lega notoriamente mangia-allenatori. Andiamo dunque a vedere chi è stato esonerato e chi, fin qui, si è salvato, ma vive un perenne stand-by.

Premier League 2021/22, le squadre che hanno cambiato allenatore

  • Aston Villa: out Dean Smith, in attesa del successore
  • Newcastle: out Steve Bruce, in Eddie Howe
  • Norwich: out Daniel Farke, in attesa del successore
  • Tottenham: out Nuno Espirito Santo, in Antonio Conte
  • Watford: out Xisco Muñoz, in Claudio Ranieri
antonio conte

Nell’ultimo weekend di Premier League sono “saltati” ben 2 allenatori: Dean Smith e Daniel Farke. Il primo – dopo esser rimasto più di 3 anni alla guida dei Villans – è stato esonerato a causa degli ultimi deludenti risultati (5 sconfitte consecutive, 16esima posizione con soli 10 punti in 11 partite); l’esonero di Farke, invece, ha del paradossale: il Norwich ha iniziato il campionato in modo disastroso anche a causa di una rosa inadeguata alla Premier, ma il paradosso è che dopo 2 pareggi e 8 sconfitte in 10 giornate, la società lo ha esonerato in seguito alla prima vittoria dei Canaries in stagione. Entrambe le squadre stanno ancora valutando a chi affidare la panchina: in casa Villans si parla di Gerrard, Martinez e Fonseca, mentre al Norwich si fanno i nomi di Lampard e proprio Dean Smith.

Chi invece ha già deciso a chi affidare il compito di risalire la china sono Watford, Tottenham e Newcastle. Le prime due hanno esonerato gli iberici Xisco Muñoz e Nuno Espirito Santo, affidando le panchine a due tecnici italiani, lo scorso anno in Serie A: Claudio Ranieri e Antonio Conte (che è diventato il secondo allenatore più pagato in Premier League); due allenatori perfetti per rilanciare le ambizioni molto diverse dei due club. Poi c’è il Newcastle, che con l’insediamento della nuova proprietà ha concesso una sola giornata al tecnico uscente Steve Bruce, procedendo poi con una lunga ricerca culminata nell’assunzione di Eddie Howe, l’uomo capace di trascinare il Bournemouth dalla League One al nono posto in Premier League.

Chi (fin qui) si è salvato

Ole Gunnar Solskjaer | Getty Images

“Take note!”: è il messaggio chiaro inviato dai tifosi del Manchester United dopo l’esonero di Dean Smith, invitando la proprietà a seguire le orme dei Villans ed esonerare Ole Gunnar Solskjaer. Il Manchester United si trova attualmente al sesto posto con 17 punti, a 5 punti dalla zona Champions e a 9 dalla capolista Chelsea: troppi per una squadra con ambizioni di vertice. Non sono però bastate né la sonora sconfitta contro il Liverpool (0-5), né la sconfitta nel derby di Manchester (0-2) a convincere la società a fare uno switch. La panchina dell’ex leggenda dello United è salva, ma la sensazione è che al prossimo passo falso, il banco possa saltare.

Chi ha navigato nel mare in tempesta è Mikel Arteta: l’Arsenal ha avuto un inizio disastroso in campionato, con tre sconfitte nelle prime tre, 0 goal fatti e 9 subiti. Si parlava di esonero immediato, ma con il tempo i Gunners dell’ex assistente di Pep Guardiola hanno trovato un equilibrio, anche grazie all’arrivo di un calciatore che tanto bene aveva figurato in Serie A, e sono adesso reduci da 8 risultati utili consecutivi (6 vittorie e 2 pareggi). Arteta è ora più saldo che mai sulla panchina dell’Arsenal.

L’unico sopravvissuto delle ultime 5 classificate è invece Sean Dyche, tecnico del Burnley da ormai 10 stagioni. La società lo conosce bene e, nonostante un inizio complicato (3 punti nelle prime 8), lo ha confermato; i Clarets sono comunque in netta ripresa: una vittoria e due pareggi nelle ultime tre giornate. Qui i dubbi sono pochi: nessuno solleverà Sean Dyche dal suo incarico.

A cura di Domenico Cannizzaro

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