C’è un’Europa che crede nei giovani ma in Italia siamo ancora indietro
La Serie A è il campionato che schiera meno teenager. Solo 8 sono partiti almeno una volta dall’inizio.
Non è una novità che in giro per l’Europa sempre più giovani si sono ritagliati il proprio spazio nelle rispettive prime squadre, non solo come semplici comparse ma in certi casi come dei veri e propri punti fermi dell’undici titolare di certi allenatori. Se da un lato il calcio europeo si fida delle nuove leve, non si può dire lo stesso per la nostra Serie A, il campionato che impiega il minor numero di teenager dal 1′. Analizziamo la situazione dei cinque campionato europei più importanti in merito all’impiego dei giovanissimi.
Francia, Spagna e Inghilterra top per i giovani
A guidare questa speciale classifica che annovera il numero totale di presenze dal 1′ minuto dei giocatori nati dopo il 2004 c’è la Ligue 1: nel campionato francese in questo avvio di stagione sono 29 in tutto i giovani talenti impiegati dall’inizio, per un totale di 151 presenze complessive nell’undici titolare, a testimonianza dell’enorme fiducia che gli allenatori ripongono nelle loro stelline. Segue in classifica la Liga spagnola che fa registrare 11 giocatori per un totale di 73 presenze dal 1′ totali, tra i quali spiccano i nomi di Lamine Yamal, sedicenne attaccante del Barcellona che a già collezionato 17 presenze di cui sette dall’inizio, ma anche il più affermato Gavi, classe 2004 ormai perno del centrocampo blaugrana, che però dovrà rimanere fermo fino al termine della stagione per la rottura del legamento crociato anteriore. Terza posizione per la Premier League (14 giocatori per un totale di 69 partenze nell’undici iniziale complessive), campionato nel quale il principale sostenitore delle nuove leve è senza dubbio Roberto De Zerbi: l’ex tecnico del Sassuolo ha lanciato giocatori come Ferguson, Baleba, Buonanotte, Enciso e Hinshelwood, tutti non ancora ventenni.
Situazione tutt’altro che rosea per i teenager militanti in Bundesliga e Serie A, che faticano a trovare spazio. In Germania sono solo 8 i giovani impiegati per un totale di 34 presenze, poche se rapportate a quelle dei tre campionati sopra citati. Situazione analoga quella del nostro campionato dove le presenze scendono addirittura a 26: il primato in classifica è di Michael Kayode che vanta sette presenze totali dal 1′ minuto, numero frutto anche del recente infortunio che lo ha costretto ai box per alcune giornate. Le stesse di un altro terzino classe 2004, Patrick Dorgu, mentre una delle tante rivelazioni dell’inizio di stagione del Frosinone, Arijon Ibrahimovic (’05), è fermo a cinque. Seguono Samuele Vignato (3) e Valentin Carboni (1) del Monza, Gvidas Gineitis del Torino (1), Tommaso Corazza del Bologna (1) e Alan Matturro del Genoa (1).
Nelle categorie cadette, campionati meno competitivi con una maggiore possibilità di esprimersi, il copione è grosso modo il medesimo: guida la classifica la Championship con 17 giovani promesse impiegate titolari 142 volte, tallonata dalla Ligue 2 (30 giocatori, 140 presenze complessive). Seguono la Segunda Division e Bundesliga 2 con rispettivamente 87 e 83 presenze mentre l’ultima piazza spetta ancora all’Italia con la Serie B, dove sono solo 7 i nati dopo il 2004 impiegati titolari per 42 presenze dal 1′ totali, a riconferma della scarsa fiducia che gli allenatori nutrono per le giovani stelle destinate a fare la gavetta per ritagliarsi una concreta possibilità.