Outsider Mondiali: tre squadre che possono spingersi molto avanti
Due possibili sorprese della competizione, e una squadra che potrebbe dare molto fastidio ai suoi avversari
Le outsider sono solitamente le squadre che partono con speranze modeste, che crescono durante la competizione, attraverso incroci favorevoli, una buona guida tecnica ed un discreto livello di fiducia che acquisiscono man mano che il torneo va avanti. Il Mondiale, torneo nel quale si disputano poche partite e con squadre che non costruiscono le proprie fortune quotidianamente, ha un alto tasso di imprevedibilità, dunque le possibilità di vedere una squadra che non parte in prima linea andare molto avanti sono alte: l’ultimo esempio, in ordine temporale, è rappresentato dalla Croazia finalista contro-pronostico dell’ultima coppa del mondo.
La domanda dunque è semplice: quali sono le squadre che possono sorprendere ai Mondiali del Qatar, spingendosi più avanti di quanto molti possano immaginare? Ne abbiamo selezionate due, più una.
La Danimarca di Kasper Hjulmand
Parlando di Nazionali outsider, la Danimarca non può non esser presa in considerazione: vincitrice dell’Europeo nel 1992, anche in quello disputato lo scorso anno si è spinta molto avanti, subendo l’eliminazione solo in semifinale, per giunta ai supplementari, contro l’Inghilterra. I danesi hanno dominato il loro girone di qualificazione al Mondiale, totalizzando 27 punti (su 30 a disposizione), con 30 gol fatti e 3 subiti. Questo prima di infliggere una doppia sconfitta in Nations League alla Francia, che i danesi ritroveranno nel Girone D assieme a Tunisia e Australia.
Una eventuale prima posizione nel raggruppamento, alla portata della Danimarca, potrebbe facilitare il percorso dei biancorossi, che incontrerebbero la seconda del girone C, verosimilmente Messico o Polonia, qualora l’Argentina dovesse, come sembra probabile, arrivare prima. La squadra è guidata tecnicamente da Christian Eriksen, ma molti sono i giocatori di livello che lo circondano, come Hojbjerg, Schmeichel e Skov Olsen, in stato di grazia dal suo approdo al Club Bruges.
L’Uruguay di Diego Alonso
Nazionale che storicamente non ha nulla da invidiare ad altre favorite di questo Mondiale, l’Uruguay si presenta con una nuova guida tecnica: quella di Diego Alonso, che ha sostituito El Maestro Tabárez dopo quindici anni. Arrivato in un momento delicato per la Celeste, Alonso ha portato a casa quattro vittorie nelle ultime quattro partite del girone sudamericano di qualificazione al Mondiale, consentendo all’Uruguay di chiudere in terza posizione, dietro Brasile e Argentina, con 28 punti totali.
La Selecciòn, inserita nel girone H con Portogallo, Ghana e Corea del Sud, si è sempre spinta fino agli ottavi di finale del Mondiale dal 2010 in poi, edizione in cui raggiunse la semifinale. Alcuni dei giocatori che erano presenti allora, costituiscono la base dell’attuale rosa, come Suárez e Cavani, a cui si sono aggiunti elementi di grande valore che appartengono all’ultima generazione di talenti uruguaiana. Stiamo parlando di Federico Valverde (Real Madrid, già 8 gol in questa stagione), Darwin Núñez (Liverpool) e Ronald Araújo (Barcellona). Anche per l’Uruguay sarebbe importante chiudere il girone in prima posizione, cercando di evitare l’incrocio con il Brasile già agli ottavi. Un’impresa possibile.
Squadra bonus: la Serbia di Dragan Stojkovic
La nazionale con più giocatori convocati dalla Serie A (11 su 26) non ha nulla da invidiare alle prime due citate, tranne una cosa: il percorso. Il revival del girone del Mondiale del 2018, in cui già avevano incontrato Brasile e Svizzera (a cui si aggiunge il Camerun), rappresenta già un impegno non da poco per la Serbia, la cui precoce eliminazione non sarebbe dunque una sorpresa. Anche in caso di qualificazione la strada sarebbe complicata da percorrere, considerando l’incrocio agli ottavi con una squadra del girone H, dunque Portogallo o Uruguay.
A differenza delle prime due squadre citate, la Serbia ha una rosa con un tasso tecnico decisamente elevato nel reparto offensivo. Vlahovic e Mitrovic formano una coppia d’attacco fenomenale, che verrà supportata da tre assistmen altrettanto formidabili: Tadic, Kostic e Sergej Milinkovic-Savic, ma il reparto difensivo non è altrettanto attrezzato, potendo contare su un solo elemento di sicuro valore: Nikola Milenkovic. Si giocherà probabilmente un posto agli ottavi con la Svizzera, squadra ostica – e noi ne sappiamo qualcosa. Non sarà semplice, ma per qualità della rosa parte comunque davanti. E dovesse raggiungere la fase a eliminazione diretta, avere quei calciatori davanti in partite spesso bloccate può fare la differenza.