Satriano va ad Empoli da Zanetti: l’Inter spera nel Pinamonti-Bis

Attaccante moderno e dinamico, Martin Satriano vuol conquistare Empoli come fatto l’anno scorso da un altro giovane dell’Inter, Pinamonti

Martin Adrian Satriano Costa

Dopo aver vinto la scommessa Pinamonti lo scorso anno, anche per la prossima stagione l’Empoli ha deciso di puntare su un giovane attaccante dell’Inter, Martin Satriano. Rispetto a Pinamonti che, sebbene non avesse mai brillato in fase realizzativa, aveva comunque più di 60 presenze in Serie A tra Inter, Genoa e Frosinone, il 21enne di Montevideo è una giocata a rischio più alto da parte della società empolese.

L’uruguaiano, infatti, ha passato gli scorsi sei mesi al Brest in quella che è stata di fatto la sua prima esperienza tra i grandi. In Ligue 1 ha collezionato 4 gol in 15 presenze, un ottimo bottino considerato che aveva disputato solo 33 minuti con la prima squadra nerazzurra. Ad Empoli troverà la concorrenza di Mattia Destro (altro neoacquisto del presidente Corsi) e partirà sicuramente dietro nelle gerarchie data la minore esperienza rispetto al compagno di reparto ma, tenendo conto dei lunghi periodi di digiuno da gol e gli acciacchi fisici a cui ci ha abituato nella sua carriera l’ex centravanti del Genoa, Satriano col tempo potrebbe ritagliarsi il suo spazio nell’undici titolare di mister Paolo Zanetti.

Empoli, Destro o Satriano?

Difficile immaginare una convivenza tra i due in quanto l’allenatore veneto ha quasi sempre prediletto l’utilizzo del 4-3-3 e giocato quindi con un’unica punta di ruolo supportata da due ali. Difficile anche capire i compiti che gli verranno assegnati per poterlo far rendere al meglio una volta chiamato in causa avendo caratteristiche molto diverse dagli attaccanti avuti a disposizione da Zanetti a Venezia nella passata stagione. Il classe 2001 non è paragonabile né a una punta abbastanza statica come Henry né tantomeno a un velocista come Okereke. Se proprio vogliamo muovere un paragone ingombrante e scomodo, le caratteristiche di Satriano sono più vicine a quelle di attaccanti come Suarez o Cavani, tanto per citare due suoi connazionali, rapaci in zona gol che però amano svariare su tutta la linea offensiva andando a prendersi il pallone anche fuori dall’area di rigore e giocare per i compagni. Le potenzialità per far bene ci sono tutte ma sarà fondamentale capire come si ambienterà, come risponderà ai dettami tattici di Zanetti e, soprattutto, come reggerà il confronto con le difese della Serie A nonostante, almeno fisicamente, sembra essere diversi passi avanti rispetto ai pari età.

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